LECCE – La scuola non serve. Sembra essere questo il messaggio – implicito – lanciato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano alla luce della chiusura degli istituti scolasti pugliesi a partire da oggi. Ne sono convinti i tanti genitori che protestano in tutta Italia per un provvedimento che appare anomalo visti i dati legati all’incidenza del coronavirus sugli studenti pugliesi (si contagia uno su mille) e comunque sia difforme rispetto al resto d’Italia e agli altri grandi Paesi occidentali, come Francia e Germania, alle prese con un’emergenza sanitaria di gran lunga superiore ma che non ha determinato i blocchi dell’attività didattica in presenza.
La protesta si fa sentire anche a Lecce. Sono le mamme a scendere in piazza per manifestare il diritto allo studio. Si sono ritrovate questa mattina – assieme ai loro figli – davanti alla Scuola elementare Edmondo De Amicis per esprimere tutto il loro sconcerto e la loro rabbia per la decisione assunta dal Governatore di Puglia.
“Le scuole sarebbero dovute essere le ultime a chiudere – afferma Valeria Girau, una delle mamme che ha manifestato oggi – Non vorrei che fossero state chiuse per prime perché non debbono essere remunerate visto che sono pubbliche e non aziende private. Una scelta codarda: serve più coraggio, serve più cultura. Dobbiamo far crescere un popolo pensante”.
Insomma, perché partire proprio dalla scuola? Il dubbio è lecito. Tanto più se si nega ai bambini e ai ragazzi di comprendere “il senso della responsabilità” e l’importanza di una solida base culturale, “trampolino verso la libertà, personale e degli altri”. Caro Emiliano, ripensaci. E riapri le scuole.
Foto e video di Annamaria Niccoli