FRANCAVILLA FONTANA – Finalmente ce l’ha fatta. Alessandro Zizzo, regista francavillese in ascesa, vedrà sui grandi schermi proiettato il suo ultimo film “L’ultimo giorno del toro”. La pellicola è stata girata nel 2018 tra Roma e Sava, nel tarantino, ma ha dovuto rimandare la sua uscita nelle sale cinematografiche prima a causa di vari problemi tecnici e burocratici, poi per colpa della chiusura dei cinema dovuta al lockdown.
Ma ora questo lavoro originale, che si presenta come una commedia avvincente, verrà presentato al pubblico e arriva, dopo l’esordio al Cinema Orfeo di Taranto del 7 ottobre, proprio nella città natale del regista, dove verrà proiettato al Cinema Teatro Italia oggi 8 ottobre. Protagonista del film è Valerio, un ragazzo alle prese con la sua ipocondria, tra delusioni d’amore che lo hanno portato a recludersi volontariamente in casa e una serie di personaggi che gli ronzano intorno, spesso e volentieri per un secondo fine. Un personaggio davvero caratteristico, a cui presta il volto Michele Morrone, perfetto in questo ruolo, che lo stesso Zizzo descrive come “tendenzialmente buono, Valerio subisce gli eventi e le persone che gli parlano addosso, si rifugia nei suoi libri, nei suoi silenzi, nel “non detto” e in quelle poche parole pronunciate a bassa voce. E’ timido e impacciato e tende a nascondersi, è uno che la vita la vive a testa bassa, mai a testa alta, un uomo d’acquario appunto, da ampolla, sicuramente non un “pesce di mare”.
Accanto a Morrone, la brindisina Livia Cocciolo e i francavillesi Ermenelgido Marciante e Angelo Argentina, oltre ad attori come David Riondino e Gloria Radescu. “L’ultimo giorno del toro” – spiega Zizzo – è una commedia sul male di vivere, sulla paura di affrontare la vita a viso aperto, sull’incomunicabilità, sui silenzi ingoiati dalle troppe parole di un’epoca forse un po’ troppo piena di significanti privi di significato. Una commedia sulla voglia di fuggire, che spesso ci immobilizza sul divano, perché fuggire è sì un’esigenza, una necessità, ma se il mondo fuori non ha bisogno di noi, dov’è che andiamo? Una commedia divertente e amara, sconvolgente e ferma, movimentata e piatta, con un finale fiabesco: il pesce rosso, il pesce blu e il toro.”
E nella lunga giornata di Valerio – tutto si svolge nella ricorrenza del suo compleanno, l’ultimo giorno del segno zodiacale del toro, per l’appunto – lo spettatore ne vedrà di certo delle belle, e, come afferma lo stesso Zizzo: “Da Valerio Pavazzini, in quarantena da una vita, tutti potremmo imparare l’arte dello stare in casa”. Che in periodo di pandemia ritorna utile.