TAURISANO – Nel tardo pomeriggio di ieri, gli agenti della Volante del Commissariato di Polizia di Taurisano hanno tratto in arresto Antonio Ancora, 44 anni, del posto, perché responsabile di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
I poliziotti sono intervenuti a seguito di una richiesta telefonica particolarmente agitata per un infuocata lite familiare tra coniugi, in Taurisano. Sul posto hanno preso contatti con due donne visibilmente molto turbate, madre e figlia, le quali hanno esposto le ragioni da cui è scaturita l’ennesima lite tra i due coniugi alla presenza della loro figlia. Dalle loro testimonianze rese dalle donne, l’uomo, al momento in casa, sotto i fumi dell’alcol, avrebbe aggredito violentemente la donna a causa di incomprensioni via via maturate e cresciute nel tempo.
Quando gli agenti si sono recati in casa per incontrare l’uomo, durante il percorso hanno notato per terra, già all’ingresso, vasi ornamentali in plastica con piante rotte e capovolte, procedendo nel cortile dell’abitazione, sempre per terra sedie di plastica rotte e tracce di sangue e, sul pavimento, una mazza di legno ed un coltello da cucina.
Notata la pattuglia della Polizia, l’uomo è uscito dall’interno dell’abitazione e rivolgendosi agli agenti, mentre tentava di riordinare lo scompiglio causato, ha motivato le ragioni della violenta aggressione alla moglie.
Quest’ultima, molto dolorante dalle percosse subite su diverse parti del corpo, è stata in un primo momento medicata dal personale del 118 intervenuto ma è stato necessario trasportarla presso il pronto soccorso di Casarano per accertamenti più approfonditi.
Il successivo sopralluogo sulla scena della violenta lite, ha evidenziato agli agenti l’interno dell’abitazione era stato messo a soqquadro, con varie parti di suppellettili e pezzi di mobilia scaraventati sul pavimento tra cui un televisore di grosse dimensioni.
La figlia maggiorenne, presente all’aggressione, ha mostrato ai poliziotti alcune videoriprese registrate durante la violenta lite tra i coniugi da cui sono emersi, inequivocabilmente, i tentativi messi in atto dall’uomo (due volte), di soffocare la propria moglie, dapprima afferrandole il collo tra le mani, poi con la bretella di un vestito attorcigliata intorno alla gola. Fortunatamente, solo grazie allo scatto improvviso della donna, che è risucita a liberarsi, ha evitato il peggio. Sulla base degli elementi raccolti, ultimati tutti gli accertamenti necessari, Antonio Ancora è stato così tratto in arresto.