LECCE – Nella tarda mattinata gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso la sezione volanti della Questura di Lecce, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Marco Murati, 18 anni, di Lecce, Pierre Louise Blaise Bartoccini di Tricase e Benjamin Dali, originario della ex-jugoslavia, entrambi 20enni, poiché responsabili del reato di rapina aggravata in concorso ai danni di un 58enne leccese.
Poco le due della scorsa notte, una Volante è stata inviata a San Cataldo, nei pressi della darsena, in quanto un cittadino aveva riferito al 113, di essere stato rapinato della sua autovettura, una Fiat Grande Punto. Sul posto, il richiedente – che presentava delle escoriazioni al gomito ed al ginocchio e lamentava dolori lancinanti al costato – ha raccontato che verso l’una di notte, mentre si recava da Lecce a San Cataldo, a bordo della sua autovettura, in prossimità del faro, si era fermato per una passeggiata. A quel punto è stato raggiunto da tre persone con il volto coperto da una mascherina chirurgica che lo hanno trascinavano fuori dalla sua autovettura e lo hanno colpito ripetutamente con calci e pugni. Subito dopo gli hanno sfilato l’orologio e si sono impossessati della borsa a tracolla all’interno della quale c’erano gli effetti personali della vittima e circa 150 euro. I tre delinquenti si sono poi allontanati dal luogo della rapina a bordo della vettura dello stesso derubato.
Sul posto sono giunti gli operatori sanitari del 118 che, dopo le prime cure, hanno trasportato il malcapitato presso l’ospedale Vito Fazzi, dove gli sono state diagnosticate ferite guaribili in 30 giorni. Nel frattempo è stata fornita ai poliziotti la descrizione dei rapinatori e la targa del veicolo rubato per le ulteriori ricerche. Successivamente, gli altri equipaggi in servizio di controllo del territorio in città, in una via nei pressi della stazione ferroviaria, hanno rinvenuto la Fiat Grande Punto, regolarmente chiusa.
Poiché, nelle vicinanze abita un uomo noto alle forze dell’ordine corrispondente alle descrizione fornite, gli agenti effettuavano una perquisizione domiciliare e personale, al termine della quale hanno trovato all’interno dell’armadio della camera da letto le tessere bancomat e carte di credito, intestate al rapinato, nonché le chiavi dell’autovettura della vittima. All’interno dell’autovettura gli agenti hanno rinvenuto la restante parte degli oggetti personali rapinati, eccetto l’orologio, il telefono cellulare ed il denaro.
Per questa ragione Marco Murati è stato accompagnato in ufficio e tratto in arresto per il reato di rapina aggravata in concorso. Il ragazzo ha poi confessato l’identità dei due complici che erano con lui al momento della rapina, anch’essi finiti in carcere. Dalla analisi dei messaggi telefonici dell’arrestato sono emerse circostanze utili a determinare la premeditazione dell’azione da parte dei tre uomini, nonchè il coinvolgimento di un quarto soggetto, sul quale vi sono indagini in corso.