Recovery Fund, a Lecce il viceministro Misiani: “Una grande sfida”
LECCE – Imprese, turismo, ruolo delle amministrazioni e ripresa post lockdown: se ne è parlato nel tardo pomeriggio di oggi a Lecce, in piazzetta Ludovico Ariosto, nell’incontro “La sfida del cambiamento nel governo della città” al quale hanno partecipato il viceministro Pd all’Economia Antonio Misiani, il vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, Dario Stefàno e il capogruppo Pd al Consiglio Comunale di Lecce, Antonio Rotundo.
Il viceministro ha illustrato l’azione del governo di questi mesi e le iniziative future tra cui la definizione del piano per far ripartire il paese.
“È una sfida di grande portata – sostiene in avvio Antonio Misiani – e i 209 miliardi del recovery fund sono una grande occasione per il Mezzogiorno. Ci vorrà uno straordinario salto di qualità delle amministrazioni locali nella progettazione. Green economy e digitalizzazione, per esempio, sono parole chiavi nel percorso che dobbiamo fare. Saremo chiamati a presentare il piano per il rilancio che deve valere per i prossimi 10 anni e non lo vogliamo fare nel chiuso dei palazzi, vogliamo che sia condiviso, che venga dai territori, dalle varie sensibilità e esigenze”.
“La drammatica emergenza che abbiamo attraversato si può descrivere con i numeri del settore sanitario e con le cifre delle rilevazioni economiche – ha detto Stefàno. Per capire la portata, basti pensare che le ore di cassa integrazione autorizzate nel solo mese di aprile 2020 hanno superato quelle autorizzate per tutto il 2009, altro anno di crisi dura. Per superare questo brutto frangente, dobbiamo fare uno sforzo collettivo, fare rete con gli amministratori per condividere le opportunità offerte dagli strumenti che oggi abbiamo a disposizione, potendo contare sulla credibilità di una comunità, come quella del Pd, che sta portando a casa risultati importanti per il futuro del Paese”.
“Vogliamo ripartire dai quartieri e dai cittadini: per il gruppo Consiliare ascoltare la città, raccogliere le ansie e i bisogni dei ceti più deboli, confrontarsi con le esigenze e le aspettative delle forze produttive è un aspetto decisivo – sostiene Antonio Rotundo – senza il quale è impensabile pensare di vincere la sfida del cambiamento che è il vero banco di prova su cui si misura la nostra iniziativa nel governo della città”.