LECCE – Spenti i riflettori su Dior – che resteranno comunque accesi per un po’ di tempo producendo, per fortuna, effetti a cascata inimmaginabili per la città e per l’intero territorio salentino – Lecce si è risvegliata sonnecchiosa ma ebbra per essere stata coinvolta non solo e non tanto fisicamente ma anche sul piano emotivo grazie ad un evento che resterà a lungo nella sua millenaria storia. Ma ogni cosa – ahimé – passa. E così questa mattina i leccesi e i turisti ospiti della città sono stati costretti a fare i conti con la realtà. Che non è e non può essere purtroppo paillettes e lustrini, arte, danza, musica e spettacolo allo stato puro. Perché alla grande bellezza di questa città si accompagno anche (talvota,) mille contraddizioni. A due passi da piazza Duomo, teatro della suggestiva e incantevole sfilata Cruise 2012 della Maison francese, lo scenario difatti non è dei migliori. Al Monumento dei Caduti di piazza Italia, di fronte a Porta San Biagio, i veri protagonisti sono i rifiuti. Li ritroviamo dappertutto. Tra i cespugli, sulle scalinate, nei cestini debordanti e financo in uno dei locali dell’antico monumento, trasformato in una sorta di discarica. Possibile che nessuno si sia accorto di nulla? Quel locale, in particolare, è pieno di bottiglie rotte che risalgono alla notte dei temèi. E i rifiuti di ogni genere non sono uno spettacolo edificante e decoroso per Lecce che si fregia di essere una città d’arte. Siamo circondati da incivile, è vero, però un po’ più di attenzione in più non guasterebbe. Altrimenti rischiamo di rendere vano lo spot a costo zero regalatoci da Dior.