LECCE – Ci sono momenti in cui tutti ci sentiamo comunità. Ebbene, questa sera piazza Duomo era un’agorà in cui si è riconosciuta l’intera città. Ognuno nel suo piccolo ha voluto tributare l’ultimo saluto a Luna, la quindicenne che ha perso la vita domenica sera in un seguito ad un drammatico incidente stradale.
Tutti hanno voluto stringersi attorno ai genitori, alla sorella gemella, ai due fratelli e alle tante amiche e amici che hanno avuto la fortuna di conoscere la ragazza.
E per omaggiare Luna, le sue colleghe ballerine della Scuola di danza Balletto del Sud hanno ballato sulle punte sulle note di Tchaikovsky. Davanti a loro centinaia di ragazzini stretti attorno alla bara bianca. Struggente la lettera scritta dai suoi compagni di classe. Emozioni indescrivibili che hanno coinvolto tutti. Perché Luna si faceva voler bene. Perché sono tutti figli nostri. E’ maledettamente difficile scrivere in questi momenti. Non c’è nulla da capire. Ci sentiamo tutti nudi e impotenti. Incapaci di trovare riparo. Incapaci di guardare al futuro. Incapaci di far germogliare i semi della speranza.
Le parole della gemella Ginevra scritte in un post rimbombano nel cuore e nell’anima senza trovare risposta, senza trovare un po’ di conforto: “Ora la mia vita non sarà più la stessa, ma ci sarai tu a proteggermi. Ti volevo solo dire grazie, grazie per tutto tesoro. Fallo per me per favore. Continua a fare tutto quello che avresti voluto fare ma che non sei riuscita. Sari per sempre il mio angioletto. Ti voglio bene amore mio, qualsiasi cosa conta su di me”. Troppo forte questo dolore. Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai propri figli. E nessuno dovrebbe restare senza un fratello o una sorella al proprio fianco.