Coronavirus: “Serve una campagna di tamponi a tappeto”
LECCE – “In piena Fase 2, è difficile immaginare una campagna di prevenzione contro il Coronavirus, con tamponi a tappeto, se mancano macchinari e personale”. Il segretario generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, e il segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, Floriano Polimeno, chiedono al presidente della Regione Michele Emiliano ed al direttore generale della Asl Rodolfo Rollo di rafforzare il laboratorio di biologia molecolare di Galatina adibito all’analisi dei tamponi e di investire nei laboratori analisi in cui ha sede un pronto soccorso (Casarano, Scorrano, Galatina, Dea, Gallipoli e Copertino), acquistando 6 macchinari per gestire le urgenze.
La campagna di prevenzione
Attualmente la campagna di prevenzione può contare sui laboratori di biologia molecolare di Lecce e Galatina, oltre che sul presidio di Tricase (nosocomio non gestito dalla Asl). Al “Fazzi” di Lecce sono impiegati 6 biologi e 6 tecnici, che coprono con un solo macchinario (capace di elaborare i risultati di 30 tamponi in 3 ore) l’intera giornata con tre turni. Quindi con una potenzialità di sviluppare circa 240 tamponi al giorno. Al “Santa Caterina Novella” di Galatina invece operano, su due soli turni (quindi 12 ore al giorno), due biologi e due tecnici: a loro disposizione un solo macchinario capace di fornire risultati su 40 tamponi in quattro ore (potenzialmente 120 al giorno). Qui, da quando è cominciata l’emergenza Covid-19, tutto il personale è impegnato ininterrottamente per 12 ore al giorno, con una breve pausa pranzo: un carico di lavoro che stressa i lavoratori, ormai al limite del burn-out. “Spiace constatare come la Asl sia rimasta finora sorda alle richieste degli operatori, dei responsabili del servizio e dei sindacati”, lamentano i due sindacalisti. “Per predisporre una campagna di tamponi a tappeto credibile, in provincia di Lecce serve un piano per raddoppiare la capacità di Galatina, in modo da operare anche lì 24 ore su 24”, dicono Fragassi e Polimeno. “Per riuscirci è necessaria l’assunzione di almeno altri 2 biologi e di 4 tecnici. In questo modo sarebbe possibile viaggiare ad una media di circa 500 tamponi al giorno tra Lecce e Galatina, a cui si sommerebbero poi i tamponi realizzati a Trcicase”.
Le urgenze
Un aspetto poco noto riguarda la gestione di casi critici nei pronto soccorso della provincia. Oggi l’intera rete delle emergenze-urgenze della Asl può contare su un solo macchinario posizionato al “Fazzi”, che può ottenere il risultato di 2 tamponi in 50 minuti. Qui vengono convogliati però anche i tamponi provenienti dai pronto soccorso di Casarano, Scorrano, Galatina, Gallipoli, Copertino e dal Dea di Lecce. “Per effetto di questo afflusso, a Lecce si crea un imbuto, con un carico di lavoro eccessivo per i lavoratori e con attese sempre più lunghe per i pazienti del pronto soccorso, ossia proprio di quel reparto in cui l’accorciamento dei tempi di intervento è un fattore decisivo per il successo clinico”, spiegano i due sindacalisti. “La Cgil propone di dotare tutti e sei i laboratori analisi salentini che hanno sede negli ospedali dotati di pronto soccorso del macchinario che analizza i tamponi. Poter effettuare il tampone sul posto eviterebbe l’intasamento del laboratorio analisi del Fazzi, ma soprattutto consentirebbe di gestire il paziente dei pronto soccorso in tempi rapidi. Acquistare 6 di queste macchine distribuendole ai laboratori analisi garantirebbe anche una gestione più razionale del carico di lavoro. Tutto ciò, peraltro, con una spesa minima: il macchinario è poco costoso e alla Asl basterebbe formare i tecnici”, concludono Fragassi e Polimeno.