LECCE – Aperto l’avviso pubblico per operatori interessati a svolgere servizi di mobilità in sharing a flusso libero con mezzi di trasporto a propulsione elettrica. La flotta complessiva sarà formata da 500 biciclette, 100 scooter e 500 monopattini.
Il servizio dovrà essere assicurato in modo continuativo per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24. I mezzi saranno messi a disposizione dei cittadini e dei turisti che potranno utilizzarli attraverso un sistema “free floating”, a flusso libero, in cui i veicoli non sono posizionati in apposite stazioni, ma dislocati liberamente sul territorio, senza ovviamente creare ostacolo al flusso del traffico, dei pedoni e senza ledere al decoro urbano.
L’Avviso è pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune di Lecce e per 20 giorni sul sito istituzionale e resterà comunque aperto per 5 anni. L’Amministrazione costituirà un Tavolo di lavoro con gli operatori dei servizi di mobilità in sharing che risponderanno a questo avviso e saranno ritenuti idonei. Lo scopo di questo strumento sarà il monitoraggio e l’analisi del servizio complessivo, per valutare e concordare azioni volte al miglioramento dello stesso e a far fronte a eventuali criticità. In base all’analisi dei dati di utilizzo forniti dagli operatori si definirà un rapporto “corse giornaliere”. Attraverso questo rapporto, l’Amministrazione potrà chiedere a ogni operatore, l’aumento o la riduzione della propria flotta operante sul territorio comunale. La prima verifica è prevista dopo 180 giorni dalla pubblicazione dell’ Avviso.
“Favorire la mobilità sostenibile – dichiara l’assessore alla Mobilità, Marco De Matteis – è un obiettivo prioritario di questa Amministrazione che da mesi è impegnata nella realizzazione del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Si stanno realizzando diversi progetti in questa direzione come l’ampliamento della rete delle piste ciclabili cittadine, o progetti tipo “Metrominuto”, “Pedibus” e altro. Oggi più che mai la micromobilità rappresenta l’alternativa, perché ci ritroviamo nelle condizioni di dover privilegiare gli spostamenti individuali che devono però essere alternativi all’automobile per ragioni ovvie che riguardano il traffico cittadino, l’inquinamento atmosferico e la tutela della salute dei cittadini”.