Coronavirus, “si può vendere il pesce a domicilio”
NARDO’ – “I titolari delle licenze da pesca possono effettuare la vendita del prodotto attraverso consegna a domicilio, rispettando ovviamente tutte le prescrizioni igieniche e di sicurezza, oltre che quelle anti-contagio”. Il chiarimento è del consigliere comunale con delega alla pesca e alla valorizzazione delle risorse del mare, nonché componente della Consulta comunale della Pesca, Giuseppe Verardi, che in questi giorni ha raccolto i dubbi e i timori di un gruppo di pescatori della marineria di Nardò, alle prese con l’emergenza e con i limiti e i divieti alla mobilità e alla attività lavorativa. Il pacchetto delle misure di contenimento del contagio da Covid19, com’è noto, consente la continuità per il settore agricolo, per quello zootecnico di trasformazione agroalimentare, nonché per il settore della pesca. Mentre sul fronte della commercializzazione è permessa in generale la vendita di prodotti alimentari anche nella modalità della consegna a domicilio, fatte salve le prescrizioni anti-contagio (utilizzo di guanti e mascherine, distanza, ecc.) e l’utilizzo di mezzi di trasporto idonei e regolarmente registrati. Quindi, in questo caso solo se prendono telefonicamente l’ordine dal cliente e gli consegnano a casa il prodotto. Una opportunità che, peraltro, dovrebbe evitare la vendita ambulante (che non è permessa) e quindi possibili assembramenti e spostamenti, come i classici capannelli di persone al ritorno delle imbarcazioni con il pescato fresco nel punto di approdo di Santa Caterina.
“Anche questa categoria – sottolinea Giuseppe Verardi – sta soffrendo tantissimo le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Pur nella certezza di poter continuare l’attività di pesca, negli ultimi giorni era sorto qualche dubbio sul fatto che fosse consentita anche l’attività di vendita al di fuori degli esercizi, cioè pescherie, supermercati, ecc.. Abbiamo appurato che la vendita del pesce fresco con consegna a domicilio è consentita, se si tratta ovviamente di operatori con licenza e se vengono rispettate tutte le prescrizioni del caso. Una piccola boccata d’ossigeno anche per questi pescatori che stanno vivendo, come tanti, un periodo durissimo”.