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Migliaia di fiori donati ai defunti di Leverano e Nardò

LEVERANO – In questo periodo di incertezza, trovano spazio piccoli gesti di infinita tenerezza. A Leverano, l’associazione dei florovivaisti Leverano, protagonista dell’evento che ogni anno a maggio, rende la città un vero e proprio giardino fiorito, ha regalato 4mila mazzi di fiori per abbellire il cimitero cittadino. Purtroppo i florovivaisti sono tra i più colpiti economicamente dal blocco delle attività a causa dell’emergenza Coronavirus. Il gesto è anche un atto di solidarietà verso coloro che non possono andare a trovare i propri cari defunti in quanto vietato dagli ultimi degreti governativi, per evitare gli assembramenti di persone. Un’apertura straordinaria consentita dal Comune di Leverano, che ha già richiesto alla regione Puglia il riconoscimento dello stato di calamità a sostegno dell’economia locale.

Anche a Nardò, da questa mattina, migliaia di fiori che erano destinati inesorabilmente alla distruzione nei prossimi giorni sono stati utilizzati per decorare il cimitero.

Autore del generoso gesto,  Sergio Manca titolare di Nardò Garden, che al sindaco Pippi Mellone e al consigliere comunale delegato ai servizi cimiteriali Gianluca Fedele ha dato la disponibilità di un grosso quantitativo di fiori che erano destinati a rimanere invenduti e quindi a seccare senza aver svolto alcuna funzione.
“Un fiore per chi non c’è più, ma è sempre presente nei nostri cuori – ha detto Pippi Mellone – in questi giorni in cui il cimitero è chiuso e ci tiene lontani dalle tombe dei nostri cari. Chiudere quei cancelli è stata una scelta che abbiamo fatto con molto dolore. Tanti nostri familiari riposano tra quei viali e so quanto costa a tutti la rinuncia a un saluto. Abbiamo usato i fiori che ci ha messo a disposizione Sergio Manca, che ringrazio per la generosità e la sensibilità, per un piccolo pensiero nei confronti dei nostri avi, andati via troppo presto. Lo abbiamo fatto noi a nome di tutti. Le difficoltà di Sergio sono emblematiche della condizione di tantissime imprese italiane, che avranno bisogno di una grossa mano dopo l’emergenza”.