“Sono stati giorni intensi, ricchi di paura e che hanno sconvolto la vita di molte famiglie, compresa la nostra – racconta Daniele Arigliano, titolare del Caseificio l’Amor di Latte di Cavallino -. Un nostro collaboratore, già a casa per dei sintomi influenzali, dopo l’aggravarsi della sua condizione si è sottoposto al tampone che ha certificato il suo contagio al Covid-19. Da subito l’azienda sanitaria ha predisposto la quarantena per me e tutti i suoi colleghi, incidendo in maniera pesante sulla vita di molte famiglie. In queste ore arrivano notizie confortanti: il nostro dipendente respira in maniera autonoma e sta sempre meglio, inizia a rispondere bene alle cure”.
Anche dal punto di vista lavorativo, la routine quotidiana ha subìto una brusca sterzata: “Da subito ci siamo adoperati per la sanificazione degli ambienti di lavoro, come da protocollo. L’accaduto ha di fatto bloccato la produzione costringendoci a chiudere lo store di Cavallino per diversi giorni. Fortunatamente la nostra organizzazione aziendale, con oltre trenta dipendenti, non mette in contatto diretto i casari con i dipendenti dei nostri punti vendita presenti sul territorio, quindi il disagio per i nostri clienti è stato minimo, ma possiamo capire tutte quelle attività che si son dovute fermare per questo triste motivo. E’ un dramma sia umano, per la gravità della situazione, sia economico per tutte quelle aziende e imprese che sono costrette allo stop. Occorrono delle misure serie ed incisive per consentire alla parte produttiva del nostro Paese colpita da questa piaga di rialzarsi, altrimenti si rischia di mettere in ginocchio centinaia di migliaia di famiglie”.