“Un racket di furti e macellazione animali nel Salento”
LECCE – Negli ultimi due mesi nella provincia di Lecce si sono verificati numeroso furti di cavalli, probabilmente riconducibili ad un traffico illegale di carni non destinate al consumo umano.
La denuncia giunge da Roberta Ravello legale rappresentante di “Horse Angel”, un’associazione nazionale onlus che si occupa di promuovere la legalità e il rispetto nel rapporto tra umani, equini e ambiente. “Chi possiede cavalli in campagna, non custoditi di notte, è spaventato e incollerito dalla situazione. Soprattutto dall’assenza apparente di indagini nonostante le numerose denunce”.
Spesso chi subisce un furto di questo tipo affronta un vero e proprio lutto, un danno morale sommato a quello economico, che merita di essere preso in considerazione. Si tratta di animali non destinati alla macellazione che in vita hanno assunto farmaci incompatibili con l’uso alimentare e quindi dannosi per l’uomo.
Sono stati sottratti oltre trenta cavalli nel Salento, ma la segnalazione più preoccupante accolta dall’organizzazione è relativa alla presenza di “macellai porta a porta” che trasportano le carni nei cofani delle proprie auto per la rivendita diretta, incuranti delle più elementari norme igieniche ad un prezzo di circa 5 euro al chilo. D’altro canto gli stessi compratori, dimostrano totale disinteresse sulla salubrità delle carni equine. “Dove sono i veterinari delle Asl? – si chiedono i rappresentanti del’Associazione – Non dovrebbero controllare meglio le macellerie equine del Salento per la tracciabilità delle carni vendute? Si tratta comunque di un reato che pone in pericolo la sanità pubblica”. Per questa ragione Horse Angels chiede di far luce su quello che definisce “il clan di racket abusivo di furti e macellazione animali nel Salento: è necessario informare la comunità su questo reato, che è morale, economico, affettivo, penale, e di sanità pubblica”.
Al fine di contrastare la macellazione, l’organizzazione che basa la sua struttura sul lavoro di volontari, invita tutti i possessori di cavalli a predisporre sul “passaporto” del proprio equide la dicitura di animale d’affezione, favorendo il rispetto delle leggi sulla tutela degli animali e promuovendo l’adozione/affido di equini provenienti da sequestri o da abbandono.