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Coronavirus, una raccolta fondi per le terapie intensive

LECCE – Sono i giorni dei sacrifici, sperando che il numero dei positivi al coronavirus non cresca di ora in ora. Sono le settimane delle norme da rispettare, perché ne va della salute di tutti, ma soprattutto di quella dei nostri cari anziani, i quali non possono correre il minimo rischio. Sono le ore in cui la zona rossa viene estesa su tutto il territorio nazionale.

L’Italia ai tempi del coronavirus è fatta di irresponsabili, come quelli che assalgono i treni, ma al tempo stesso è fatta da donne e uomini dal cuore grande, che in queste ore stanno intraprendendo numerose iniziative per dare un sostegno concreto alla sanità locale.

Cosi, se a Milano Chiara Ferragni e Fedez sono riusciti a raccogliere quasi due milioni di euro, richiamando l’attenzione di numerosi vip dello spettacolo, del calcio e della musica, nel cuore del Salento invece, un gruppo di giovani ha deciso di aiutare gli ospedali di Lecce e provincia e mandare un chiaro messaggio di speranza, grazie alla voce data loro da Facebook.

“Siamo un gruppo di giovani medici, specializzandi, professionisti con partita iva e piccoli imprenditori che con tante difficoltà stanno cercando di andare avanti e portare a tutti un pensiero positivo”. Tra questi c’è Lorenzo, giovane cardiologo, impiegato presso l’ospedale di Scorrano. Uno dei tanti precari, che proprio in questo periodo avrebbe dovuto sostenere il concorso. Sospeso, come tante altre gare concorsuali, per i motivi già noti.

Insieme a Eugenio, Federico, Floriana, Francesco, Lorenzo, Marcello e tanti altri ancora, in queste ore hanno deciso di far vedere quanto è grande il cuore del Salento, attraverso piccole donazioni che, messe insieme, andranno a dare un concreto contributo al Sistema Sanitario Locale, costrettoin queste ore afronteggiare il numero dei casi positivi al virus, in graduale aumento.

“Siamo un gruppo di amici e l’altra sera abbiamo vissuto il nostro primo sabato sera alternativo: a casa, senza uscire, con una pizza a domicilio e un po’ di distanza di sicurezza. Alcuni smontavano da un lungo e difficile turno in ospedale, altri da un difficile pomeriggio in casa davanti alle notizie. Ma tutti con la stessa voglia di superare questo momento”. I weekend ai tempi del coronavirus si riscoprono complicati da gestire, ma è proprio dalle difficoltà, che può nascere un’iniziativa fondamentale per l’intera comunità salentina.

Un’iniziativa da portare avanti non da soli, ma insieme a tutti i cittadini: “Abbiamo pensato che l’unica arma da dare ai cittadini per aiutarci a combattere l’epidemia è fare in modo che i cittadini partecipino da casa, come fosse la finale dei mondiali da vedere davanti alla televisione, offrendo un caffè simbolico ai nostri Ospedali”.

Nelle ore in cui il mondo pallonaro rischia la sospensione, Lorenzo ed il suo gruppo esortano la popolazione di Lecce e provincia a contribuire, attivamente, dalla propria abitazione, perché l’aiuto primario, per non portare al collasso il Sistema Sanitario Locale e Nazionale, è proprio quello di evitare ogni tipo di contatto.

La raccolta fondi, vista come un caffè pagato al bar, sarà utile ad acquistare dei ventilatori meccanici, allo scopo di aumentare i posti disponibili in terapia intensiva, “visto che una della più frequenti e temute complicanze dell’infezione da coronavirus è una grave polmonite con necessità di intubazione”.

Qualora non si dovesse raggiungere la cifra sufficiente per l’acquisto dei ventilatori “faremo un assegno all’Asl, destinato all’acquisto di dispositivi per le nostre terapie intensive”.  Chi  volesse offrire il proprio contribuito non dovrà far altro che fare riferimento al seguente link:  https://m.facebook.com/donate/133300721438324/?fundraiser_source=feed

All’Italia ai tempi del coronavirus era stata richiesta unità, spirito di sacrificio, adeguandosi alle direttive governative impartite e tanta collaborazione.

Se poi i weekend in casa producono iniziative di cuore, vuol dire che questo Paese si sta veramente stringendo per battere il contagio e tornare alla normalità, quella che molte volte abbiamo dato per scontata.