LECCE – La Squadra Mobile della Questura di Lecce ha eseguito un decreto di fermo emesso dal Procuratore Aggiunto, Guglielmo Cataldi, nei confronti di Antonio Marco Penza, trentasettenne pregiudicato di Lecce e di Antonio Leto, trentenne pregiudicato di Caprarica di Lecce. Nell’ambito delle stessa operazione sono indagate in tutto sette persone.
Le indagini concluse brillantemente dagli agenti della Polizia di Stato si sono protratte per alcuni mesi e sono state avviate subito dopo l’estate scorsa. Ai provvedimenti di fermo si è giunti perché dopo mesi di indagini i poliziotti hanno accertato una loro propensione a compiere frequenti viaggi, spesso anche all’estero. Pertanto era più che probabile un loro allontanamento dalle loro residenze e quindi un pericolo di fuga.
Ai sette indagati vengono contestati a vario titolo i reati cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina in concorso tra loro, reato di cui risponde anche Antonio Leto, nonché furto aggravato e estorsione in concorso; di quest’ultimo reato risponde Antonio Marco Penza.
Infatti, il 19 novembre del 2019, due degli indagati perpetrarono il furto di un gommone del valore di 25.000 euro da rivendere poi alla criminalità albanese che l’avrebbe utilizzato per i traffici illeciti tra l’Italia e il paese delle aquile.
Il furto avvenne in un deposito di Monteroni di Lecce e quando si scoprì che i proprietari erano due fratelli vicini alla criminalità locale si decise di restituirlo, chiedendo comunque il pagamento di una somma di 2500 euro, mettendo in atto così in atto il più classico dei “cavalli di ritorno”. L’intera operazione fu gestita da Penza in concorso con altri indagati.