LECCE -“È proprio vero, santu ronzu è amante te li forestieri. Buon coronavirus a tutta la giunta“. Questo il contenuto di molti dei commenti sotto una foto del sindaco di Lecce, postata su Facebook. Nell’immagine, Carlo Salvemini accompagnato dagli esponenti del suo entourage, mangia all’interno di uno dei ristoranti leccesi gestiti da cittadini cinesi, con l’intento di diffondere il messaggio che il corona virus, non si prende stando a contatto con persone di origine cinese che non hanno avuto rapporti con il focolaio della malattia, o con persone infette. Per dovere di cronaca, ricordiamo che gli unici tre casi accertati di coronavirus in Italia, sono importati: cioè sono persone che si sono ammalate in Cina. E si tratta di una coppia di turisti cinesi e un giovane italiano rimpatriato dopo lo scoppio dell’epidemia.
I commenti a caldo dei cittadini non sono tardati ad arrivare: da chi si lamenta per il costo della cena, a chi augura ai presenti di contrarre la malattia “può essere ca cu na botta li facimu fuori tutti“. Le polemiche più diffuse, lamentano una mancanza di vicinanza da parte della giunta Salvemini alla situazione precaria di alcuni commercianti leccesi e salentini, e alla suggerita possibilità che le attività commerciali cinesi sottraggano denaro e posti di lavoro a quelle italiane.
In molti lamentano un mancato schieramento del sindaco a favore dei lavoratori in difficoltà come i pescatori di San Cataldo, adducendo che ai politici leccesi, piacciano di più gli stranieri che i concittadini: “Fosse successo agli italiani, non ci sarebbero andati“.
Molte le richieste di informazioni in merito alla situazione difficile dei commercianti del mercato bisettimanale di Lecce, fra le accuse di troppa vicinanza della politica alle attività commerciali etniche.
E tra una frecciatina politica, un’accusa e una battuta a sfondo velatamente razzista, non ci resta che attendere la risposta del primo cittadino ai tanti dubbi dei leccesi.