LECCE- Poesia e arte in unico volume, per raccontare tutte le sfumature dell’amore. L’artista Paola Scialpi esordisce nel campo editoriale con “I colori di una vita: diario di un artista” (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) che verrà presentato in anteprima nazionale presso la Fondazione Palmieri a Lecce il 14 febbraio 2020 alle ore 18,30. A presentare l’autrice e il suo libro, la giornalista e scrittrice Giovanna Ciracì, mentre a completare l’evento ci saranno le letture a cura di Ivan Raganato della Compagnia Teatrale Scena Muta di Copertino.
Il testo è un incontro fortemente desiderato dall’artista Paola Scialpi tra poesia e segno, sentimento e colore, in una formula nuova editoriale quasi fosse un libro d’arte ipertestuale. Come si legge nella prefazione di Donato Di Poce: “Non è raro il caso di Artisti che scrivono anche poesie e viceversa, e non è da meno l’esperienza di Paola Scialpi, che ci fa dono di questo libro (I colori di una vita), che recano come sottotitolo Diario di un’Artista. Questo libro è in realtà un vero piccolo canzoniere d’amore per la vita e l’arte ed è impreziosito dai disegni che incastonano versi (perlopiù sestine e ottave e altre forme brevi), 30 poesie e 30 disegni, che hanno la grazia dell’armonia e della consapevolezza, corroborate da un’energia positiva che attraversa tutto il libro ma che trova in alcuni disegni il dono dell’esemplarità e dell’osmosi.” Mentre Chiara Evangelista, nella sua postfazione afferma: “La sensazione che si ha nella lettura dell’opera è quella di essere seduti davanti ad un fuoco, dove le poesie sono il fuoco stesso che sprigiona calore sulla pelle del lettore. ”
Paola Scialpi pittrice, artista, attiva già dagli inizi degli anni settanta ha collezionato numerose mostre ed eventi unici sia in Italia che all’estero tra cui America (New York), Turchia, Kosovo, Emirati Arabi comparendo nelle più prestigiose pubblicazioni d’arte. Il suo impegno nel mondo dell’arte si è mosso sempre con l’obiettivo di porre in primo piano la necessità che l’artista sia veicolo di denuncia sociale per questo dagli anni novanta ha utilizzato l’arte per affrontare soggetti attuali e spinosi come l’immigrazione, la violenza sulla donna, la prostituzione minorile, l’emarginazione. Hanno scritto su di lei numerosi critici, giornalisti, docenti universitari e poeti tra cui: Luciano Caramel, Toti Carpentieri, Stefano Cristante, Donato Di Poce, Chiara Evangelista, Lucio Galante, Massimo Guastella, Raffaele Gorgoni, Antonella Marino, Pietro Marino, Maurizio Nocera, Marina Pizzarell, Carmelo Cipriani, Raffaele Polo, Vittorio Balsebre.