Sanremo 2020, le cover salvano un festival stonato
Archiviata finalmente la serata cover possiamo controllarci allo specchio le occhiaie, sorridendo per la piccola speranza di essere quasi alla fine dell’epopea sanremese.
Anche ieri sera la kèrmesse canora, ha monopolizzato lo share televisivo ricordandoci quanto possiamo essere profondamente contraddittori: vogliamo cover diverse, ma fedeli all’originale. La serata senza Fiorello inizia in maniera abbastanza rapida, e il pubblico dei social rimane sconvolto dal vedere i cantanti in gara esibirsi uno dopo l’altro senza interruzioni. Ma ecco che ci pensa lo stesso Amadeus a farci cambiare idea, con una ripetitiva gag fra lui e Georgina Rodriguez sul fidanzato Cristiano Ronaldo, presente in prima fila (e inquadrato decisamente troppo spesso). La giovane modella è in difficoltà per via della lingua e anche perchè potrebbe essere tranquillamente sostituita da un cartonato, e non si noterebbe la differenza, dato che si parla sempre e solo del ben più famoso compagno.
Zarrillo si esibisce per primo, insieme a Fausto Leali seguito da Marco Masini ed una grintosa Arisa, che preferisce la potenza all’eleganza. E intanto si parla della presenza del super ospite Roberto Benigni, pronto a polarizzare su di lui tutta l’attenzione.
L’estrema raffinatezza di Raphael Gualazzi e Simona Molinari, controbilancia la sfrontata allegria dei Pinguini Tattici Nucleari, che citano e si autocitano nel loro medley di canzoni sanremesi.
A Nigiotti piace vincere facile con Simone Cristicchi che ci ha ricordato perchè “Ti regalerò una rosa”, è una delle canzoni più belle mai scritte.
Grazie al cielo a salvarci dall’abbiocco, arriva il primo momento trash della serata con Alberto Urso e Ornella Vanoni che, nonostante l’indubbio carisma, sbaglia le parole e il tempo della canzone, dimostrando due cose: la prima è che quando hai 85 anni e una carriera come la sua, puoi fregartene del giudizio degli altri, e la seconda è che i musicisti dell’orchestra di Sanremo sono tremendamente sottovalutati. Internet la adora.
Niente di nuovo con i rap arrabbiati di Anastasio e Junior Cally, che convincono gli spettatori, un Riki che manca della sensualità di Nilla Pizzi ne l’Edera, mentre Rancore ci sorprende con il suo rap e la voce potente de La rappresentante di lista. Le Vibrazioni accompagnate dai Canova sono un ascolto più che piacevole, così come la versione intimista di Si può dare di più, eseguita da Levante, Francesca Michielin e Maria Antonietta. Elodie colpisce nel segno con la sua versione di Adesso tu, Diodato fa ballare il pubblico con una coloratissima Nina Zilli. Giordana Anci cita anche nel look Mia Martini, mentre Paolo Jannacci si diverte con Se me lo dicevi prima. La grinta di Irene Grandi invece, conquista sempre, mentre Morgan e Brugo propongono un’esibizione quasi surreale.
Lodevolissima l’iniziativa di Alessandra Amoroso, Gianna Nannini, Emma Marrone, Laura Pausini, Elisa, Fiorella Mannoia, Giorgia, che a settembre organizzeranno l’evento benefico “Una, nessuna e centomila”, per raccogliere fondi da devolvere ai centri anti violenza.
Unico neo, per una volta che avremmo voluto sentir cantare gli ospiti, ci lasciano a bocca asciutta!
Tutto sommato quindi, una serata tranquilla, senza picchi in un senso o nell’altro, solo che presto ci si è resi conto di un grande assente: il bel canto. Ieri, non era la serata giusta per la voce.
Dalle incertezze della Vanoni, alla evidente malattia dell’ospite internazionale Lewis Capaldi, uno degli artisti del momento, in pessima forma vocale.
Per poi arrivare al momento trash più alto di tutti: il duetto (anche questo aspettatissimo sui social) di Elettra Lamborghini e Myss Keta: ora, è sicuro che le due siano delle donne simpaticissime ed ironiche, in grado di mettersi in gioco, ma quella di ieri non era una degna performance canora. Sono icone di stile? Sicuramente, ma come cantanti…bisogna fare di meglio. “Pensa ad aver studiato canto al conservatorio tutta la vita, e poi finire a fare la corista a Elettra Lamborghini“, si legge in uno dei commenti sotto il video dell’esibizione su Youtube. Apprezziamo lo sforzo ed il fatto che Elettra avesse problemi al microfono che gracchiava e strideva soronamente.
E poi l’immensamente bravo (e prolisso) Benigni che entra in scena accompagnato dalla banda di Sanremo, e fa il suo monoogo dedicato all’amore in tutte le sue forme e sfaccettature; Mika che si esibisce al meglio e canta un brano di De Andrè. E ancora Tiziano Ferro con il suo nuovo singolo, e tanta pubblicità.
Vera scoperta della manifestazione, la meravigliosa presentatrice Alketa Vejsiu: frizzante, allegra, dalla parlantina veloce e schietta e incredibilmente preparata sull’Italia e su Sanremo (anche lei è una fan di Beppe Vessicchio), prima donna ad essere la presentatrice e il direttore artistico dell’equivalente sanremese in Albania.
Questa volta nonostante l’orario, l’eleganza e la indiscutibile bravura di Tosca ha colto nel segno con la sua versione di Piazza Grande, accompagnata da Silvia Perez Cruz; a lei andrà il primo posto in classifica.
Mentre il neo nonno Piero Pelù fa crollare i soffitti con la sua cover rock di Cuore Matto, coinvolgendo tutto il teatro.
Coinvolgente e teatrale la cover di Achille Lauro che, vestito da David Bowie, lascia la scena alla bravissima Annalisa che commuove sulle note de Gli uomini non cambiano.
Anima rock per Rita Pavone e Amedeo Minghi, tanta ironia per Gabbani che si presenta sul palco vestito da austronauta, e con bandierina italiana alla mano, per cantare l’Italiano di Toto Cutugno.
Tirando le somme, non abbiamo più l’età per fare le due di notte guardando 24 cantanti fare cover sulle quali avremo sempre da ridire.
Non resta che aspettare la quarta serata. Visto l’andazzo, finito il festival si va a fare colazione.