LECCE – “Non ci sono i presupposti politici perché il movimento “Voce Popolare” prenda parte alle primarie che avranno luogo il 12 gennaio ritenendo più corretto che alle stesse partecipino gli elettori che si riconoscono nel Pd, partito che le ha promosse. Una decisione questa maturata dopo un’attenta e approfondita analisi della confusa situazione politica regionale, le cui responsabilità sono in capo non solo al confronto-scontro tra i candidati governatori, ma soprattutto alle infuocate dichiarazioni rese pubbliche da parte di alcuni autorevoli esponenti del Pd”.
È quanto ha dichiarato il coordinatore provinciale di “Voce Popolare” Gigi De Leo, il quale si dice preoccupato per il clima politico non certo sereno che si sta determinando che non favorisce la comprensione dei futuri scenari politici. “La scelta del consigliere regionale Mario Romano di partecipare alla consultazione, come egli stesso ha affermato, per un rapporto di lealtà che lo lega al Presidente Emiliano – spiega De Leo – non obbliga il movimento “Voce Popolare” a prenderne parte, peraltro decisione stabilita nel corso di una numerosa assemblea svoltasi nella sede di Nardò. Non è stata sottaciuta neanche la circostanza che nessuno dei candidati alla carica di governatore si è interfacciato con il nostro Movimento, così come sono state considerate improvvide le dichiarazioni rese da parte dell’assessore Stea che non aiutano a rendere chiaro il quadro politico. Ho considerato, infatti, sorprendenti le sue affermazioni se non addirittura fantasiose quando dice che “Puglia Popolare potrebbe confluire in un contenitore centrista, magari chiamato i Popolari d’Italia, con un ruolo importante per il premier Conte, vero democristiano”, mortificando la tradizione storica della Democrazia Cristiana e offendendo la sensibilità dei veri democratici cristiani. Oppure,quando sostiene che la futura formazione “Popolari per Emiliano” composta da “Puglia Popolare più Udc” avrà successo per l’elezione di Emiliano a Governatore. Se la posizione dell’assessore Stea è sua personale, anche se non la condividiamo, la rispettiamo, ma se così non fosse, non essendo, sia ben chiaro a tutti, “Voce Popolare” un’appendice elettorale, trattandosi di un movimento nato per aggregare i tanti moderati delusi dalla politica, non c’è ragione di continuare ad avere un rapporto di collaborazione con il Movimento Puglia Popolare con il quale ha stipulato un patto federativo”.
Una presa di posizione netta per precisare i contorni (e i contenuti) del un perimetro politico entro il quale si muove Voce Popolare. “Sostenere che l’Udc è ancora una forza politica credibile, quando è nota a tutti la sua collocazione nel centrodestra, come attestato dalla costituzione del gruppo al Senato Forza Italia-Udc e non attribuire la giusta importanza al Movimento “Voce Popolare” che in quanto a consensi è superiore, non fosse altro perché tra i suoi fondatori annovera un consigliere regionale (Mario Romano), un assessore provinciale (Massimiliano Romano), consiglieri comunali, ex amministratori e dirigenti di partito e qualche Sindaco, significa non conoscere la realtà territoriale”.
“La sommatoria di sigle – conclude De Leo – di per sé non è garanzia di successo, quanto invece lo è stare a contatto con la gente, prestare loro ascolto, cercare di dare risposte ai loro problemi perché, in un momento di crisi politico-istituzionale per l’assenza dei partiti politici non più punti di riferimento, sono le azioni degli uomini a fare la differenza e ad essere i veri punti di riferimento. Puglia Popolare, insieme a Voce Popolare, possono esercitare una funzione fondamentale per aggregare i movimenti civici ,associazioni, uomini delusi dalle forze politiche che si riconoscono nella cultura del moderatismo per realizzare un vero cambiamento politico e sociale”.
Alle primarie per la scelta del candidato presidente del centrosinistra alle prossime elezioni regionali prenderanno parte Michele Emiliano, Leonardo Palmisano, Fabiano Amati ed Elena Gentile.