“La destra non rappresenta il lavoro. Questo compito è proprio della sinistra. Non è che i diritti civili non siano anch’essi importanti”, ma “bisogna tornare a considerare centrali i diritti sociali, in particolare il tema della rappresentanza del lavoro, perché questo é il ‘core business’ della sinistra, dare rappresentanza politica al lavoro”.
Lo ha affermato Massimo D’Alema rispondendo ai cronisti a Firenze a proposito delle recenti dichiarazioni di Romano Prodi sul tema. “Oggi il lavoro non ha più una rappresentanza politica efficace – ha detto D’Alema, a margine della festa della Fisac-Cgil Toscana – anche perché la destra prende voti nel popolo ma non perché rappresenta il lavoro: rappresenta la paura, perché la paura esiste, la paura é diventato un soggetto politico e si trasforma in rancore sociale. Tutto questo e’ sicuramente rappresentabile, può portare voti, però naturalmente una politica che si fonda sul rancore e sulla paura e’ una politica che non può che avere esiti disastrosi, e noi dobbiamo cercare di evitare i disastri”.
“La parte della società – ha proseguito l’ex premier – che vede nella globalizzazione, nell’integrazione un’opportunità guarda a sinistra, a una visione della società più evoluta. La sinistra risponde di più a quei bisogni di protezione dell’ambiente naturale, di sviluppo culturale che sono propri di quella parte della popolazione che è meno oppressa dal bisogno quotidiano”.
Secondo D’Alema, dunque, la questione è “costruire una nuova rete di protezione sociale: questa è la grande sfida, perché nel periodo d’oro del dopoguerra la sinistra e’ diventata forte perché attraverso il welfare state ha tenuto insieme lo sviluppo economico, la crescita, l’innovazione ma anche la protezione sociale dei ceti più’ deboli”. Per l’ex premier, “c’é’ una quota del mondo del lavoro, una parte più ‘elevata’, più professionalizzata, che guarda alle grandi trasformazioni che stiamo vivendo come un’opportunità: e questo mondo la sinistra lo rappresenta. E’ abbastanza impressionante il tipo di frattura che si é determinato, perché nelle aree urbane maggiori, dove più intensa è la modernizzazione, le opportunità, lì il centrosinistra è maggioritario. Poi – ha concluso – c’é un’altra parte del mondo del lavoro grande, meno qualificata, che guarda i cambiamenti con paura, e questo mondo noi non lo rappresentiamo più”.
“Il problema dell’ex ILVA viene abbastanza da lontano, perche’ con ogni probabilità è proprio il progetto industriale di ArcelorMittal che non garantiva questa sintesi” fra esigenze ambientali e dello sviluppo: lo ha affermato Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio, a proposito della vicenda dell’ex-Ilva di Taranto. “E’ evidente – ha detto – che l’economia circolare, l’economia sostenibile, e’ anche una grande occasione di investimenti, di creazione di lavoro, pero’ in singole situazioni questo conflitto puo’ determinarsi. Il compito di chi governa e’ trovare una sintesi, ed e’ evidente che questa preoccupazione adesso ricade un po’ sulle spalle dell’attuale governo”.