«Mai giocato così bene come in questo periodo a Lecce.» Gianluca Lapadula è energia allo stato puro nell’intervista che concede ai giornalisti dopo essere andato a segno in tre giornate consecutive con la maglia del Lecce.
Lui che era stato una dei più grandi punti interrogativi nelle prime giornate di campionato, adesso è divenuto la punta di diamante dell’attacco giallorosso. «Ero sicuro – afferma l’attaccante proveniente dal Genoa – che una volta sbloccato avrei iniziato a segnare con continuità. Era accaduto anche nell’esperienza col Milan. Ho finalmente ritrovato la condizione atletica e quelle convinzioni mentali che avevo smarrito in due anni di sofferenza in Liguria.»
Lapadula non aveva mai segnato per più di due giornate consecutive nelle sue esperienze in B e in A. E adesso non vuole fermarsi. «Non credo che la pausa mi abbia penalizzato, perché non siamo andati in vacanza, ma abbiamo lavorato sodo per la difficile sfida di domenica. La mia caviglia sta benissimo e mi sento in forma. In avanti siamo tutti ad un ottimo livello atletico in questo periodo perché domenica a Roma anche Babacar ha giocato bene. I calci di rigore? Anche io li potrei calciare, come i calci piazzati del resto, ma Mancosu è il nostro rigorista ed molto bravo. Inoltre non mi permetterei mai di togliergli la palla perché per segnare ci vuole serenità.»
Domenica il Lecce affronta la squadra più in forma del campionato, il Cagliari di Maran che prima della sosta ha rifilato 5 gol alla Fiorentina. «Dobbiamo scendere in campo come nelle partite precedenti alla sosta.» Continua Lapadula. «Sicuramente sarà importante l’approccio alla partita. Nessuna partita è scontata e noi vogliamo dimostrare di essere all’altezza di questo campionato nel quale ci manca qualche punto. Gol al Cagliari? Ne ho segnati diversi, ma ricordo di più l’assist da terra per Bacca nel successo di misura quando giocavo con il Milan.»
Infine l’attaccante parla della roboante vittoria dell’Italia ieri sera contro l’Armenia. Lui che in passato rifiutò la convocazione del Perù (sua madre è sudamericana), mentre non scese mai in campo pur essendo stato convocato due volte nella Nazionale di Ventura, non nega la voglia di rientrare nel giro degli Azzurri. «Non ho visto la partita perché ero con i miei figli. Sicuramente a tutti farebbe piacere giocare in Nazionale, ed io che ho una situazione particolare, in quanto sono metà italiano e metà peruviano, avrei piacere a riprendere il cammino in una di queste due Selezioni. Giocare in Nazionale è il coronamento della carriera di un calciatore.»