BARI – Una violentissima ondata di maltempo ha investito la Puglia con trombe d’aria e nubifragi con campi allagati da oltre 2 metri d acqua, alberi sferzati dalle forti raffiche di vento, spezzati e sradicati, olive a terra, canali esondati, serre e tendoni distrutti, fiumi di fango che stanno coprendo campi e strade rurali, circolazione stradale interrotta e scuole chiuse. E’ il drammatico bollettino di guerra in continuo aggiornamento dell’inferno meteorologico che a partire dalla notte si sta verificando in Puglia in tutte le province, per cui Coldiretti Puglia chiede di verificare le condizioni per lo stato di calamità nelle zone colpite dal maltempo che ha danneggiato duramente i raccolti autunnali a macchia di leopardo e provocato frane e smottamenti.
“Raffiche di vento fino ad oltre 100 chilometri orari stanno sferzando la Puglia, distruggendo serre, tendoni, teli, strutture, abbattendo gli alberi, con le olive a terra, sono solo l’ultimo effetto della tropicalizzazione del clima che si abbatte su un territorio fragile, per cui Chiederemo la dichiarazione di stato di calamità naturale. Nessuna provincia si sta salvando dal clima impazzito, dove improvvisamente la Puglia è passata da scenari primaverili a panorami da inverno pieno con fenomeni estremi, come ad Altamura, Putignano, Gioia del Colle, Santeramo, Mesagne, Francavilla, Fasano, Taurisano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo, Nociglia, Spongano, Veglie, Manduria, Martina Franca. “Gli agricoltori – denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – si sono ritrovati a vivere scene da film spaventose con cascate d’acqua e canali esondati, oltre a campi di ortaggi invernali come cavoli, cime di rape, finocchi, broccoli, piantine di fragole distrutti e uliveti spazzati dalla violenza del vento”.
Dal 1° agosto ad oggi si sono verificati 36 eventi estremi, nel dettaglio 16 nubifragi a Monte Sant’Angelo, San Severo e a Foggia, a Toritto, Ruvo di Puglia e a Gravina in Puglia, a Martina Franca, a Francavilla Fontana e Villa Castelli, a Leverano, Lizzanello, 2 a Nardò, Galatina, Casarano e Ruffano, 2 trombe d’aria a Ruvo di Puglia e a Nardò, 8 tornado di cui 1 a Galatina, 2 a Castrignano del Capo e 2, a Porto Cesareo, Melendugno, Otranto e Lizzano e 10 grandinate a Martina Franca, Castellaneta, Palagianello, Manduria, Melendugno, Bitritto, Binetto, Palo del Colle, Grumo Appula e Bari, a cui vanno ad aggiungersi i fenomeni che si stanno registrando in queste ore, aggiunge Coldiretti Puglia, sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD.
“Sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali – aggiunge Muraglia – sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Anche il consumo del suolo è avvenuto per il 67,5% in contesti prevalentemente agricoli o naturali, depauperando pezzi di territorio e deturpando il paesaggio, oltre ad impoverire il tessuto imprenditoriale agricolo pugliese”.
Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati ISPRA.
“Servono intervertenti infrastrutturali – conclude il presidente Muraglia – per non disperdere l’acqua piovana e manutenzione ordinaria e straordinaria di canali di scolo, invasi e reti irrigue, abbandonati a se stessi da decenni”.