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Si apre il sipario sul Parco archeologico di Muro

MURO LECCESE – Un viaggio nel mondo messapico, uno spaccato di vita di come vivevano i popoli tra IV e III è quello visibile nel Parco archeologico della città di Muro Leccese.

Il parco che sarà inaugurato sabato 19 ottobre alle ore 11, è la fase conclusiva di un lungo percorso iniziato vent’anni fa con il protocollo d’intesa firmato dal comune e dall’Università dei Beni Culturali del Salento. Oltre vent’anni di scavi hanno portato alla luce la storia dell’antica città messapica che si interseca con la Muro moderna.

La visita del parco è imprescindibile da quella del Museo di Borgo Terra, per capire uno si deve visitare necessariamente l’altro. Quest’ultimo allestito con i reperti rinvenuti durante le varie campagne di scavo, è nato come esposizione medievale ed è stato, poi, ampliato con una sezione messapica.

Nel plastico custodito all’interno del Palazzo del Principe, sede del museo, è stata ricostruita la vita delle famiglie messapiche scoperta dagli archeologi. All’interno della città antica, per dare continuità, per le didascalie descrittive, è  stata mantenuta la stessa grafica del museo.  

Camminando nel parco archeologico, si possono vedere da vicino le possenti mura di cinta, che hanno dato il nome al paese, ed i resti della città messapica che delinea uno spaccato di vita  del centro antico. In un lembo di terra triangolare è visibile la fase ellenistica del IV secolo a.C. Una strada che divide in due l’area archeologica, che corrisponde alla via istimica Otranto-Gallipoli, la via principale per la viabilità messapica. A destra della strada un grande complesso residenziale con una sala da banchetto ed una serie di stanze con cortile interno, di cui si ritrova il plastico al museo, dall’altra parte della strada una piccola casetta con due stanze ed un cortile dove è stato rinvenuto lo scheletro. Conservato nel museo è di uno degli ultimi abitanti “muresi”, è stato ritrovato sepolto sotto al crollo di una delle stanze e documenta gli ultimi momenti di vita della città. Sulla terrazza è stata riprodotta l’impronta di una capanna di 55 mq protostorica, dell’VIII secolo.

Dall’area abitata si passa alla vicina area di necropoli, dove sono visibili due tombe a semi camera qui è stato rinvenuto il cratere attico di fine VI secolo, posizionato al centro delle sale del museo. Il percorso continua sino alla parte est della città dove ci sono le mura messapiche e la parte nuova dello scavo, qui è stata ritrovata la grande residenza gentilizia dell’età arcaica di mille mq ed il tesoretto con i dieci incusi di argento.

 “L’inaugurazione del parco è un nuovo obiettivo raggiunto a completamento del lavoro fatto nel corso degli anni, spiega il sindaco Antonio Lorenzo Donno. Si aggiunge un ulteriore tassello all’immenso patrimonio culturale ed artistico di Muro. Il connubio tra museo e parco, oltre a spiegare la storia e le nostre origini, sarà un valore aggiunto ed un’importante attrazione per un turismo culturale e volano di crescita per il territorio”.

La realizzazione e la valorizzazione del parco archeologico –spiega l’assessore alla cultura Rita Ruggeri- è ricerca delle proprie radici, ma anche ricerca di un sapere antico di esponenziale interesse internazionale. In un’era incentrata sulla digitalizzazione, i ritrovamenti di antichi saperi sono fonte di attrazione turistico-culturale.”

All’inaugurazione che si svolgerà sabato 19, alle ore 11,00 nell’area del parco in Via Messapia, parteciperanno il sindaco Antonio Lorenzo Donno, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore alla Cultura Rita Ruggeri, la soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio di Lecce Maria Piccarreta, Gianluca Tagliamonte direttore del dipartimento dei beni culturali dell’Università del Salento.

Interverranno Mario Lombardo professore emerito di Unisalento, Laura Masiello funzionaria della Soprintendenza, Liliana Giardino del dipartimento Beni culturali e Francesco Meo di Unisalento e direttore degli scavi.

Nel corso della cerimonia sarà consegnata la cittadinanza onoraria a Liliana Giardino. Un riconoscimento ed un ringraziamento della città per aver diretto, per Unisalento, gli scavi dal 2000 al 2015.