LECCE – “Noi siamo convinti di aver agito nel pieno rispetto delle norme e delle leggi”- Carlo Salvemini si autoassolve. E spiega, per filo e per segno, perché la nomina di Alfredo Pagliaro alla guida della Lupiae Servizi sia del tutto in regola sul piano politico e su quello tecnico. Nemmeno la lettera-denuncia presentata dai gruppo del centrodestra al prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta sembra scalfire più di tanto le certezze del primo cittadino leccese. Nessuna incompatibilità o inconferibilità dell’incarico assegnato a Pagliaro: “Ha rassegnato le dimissioni martedì 30 luglio, il giorno della proclamazione ufficiale dei consiglieri comunali, privilegiando il ruolo all’interno della Lupiae”. Subito dopo è giunta la firma del sindaco al decreto di nomina in qualità di amministratore unico della Lupiae Servizi. E a chi paventa un risarcimento politico il sindaco replica. “E’ un riconoscimento per il contributo politico offerto nella mia campagna elettorale”. L’interessato rilancia: “Ho ventun anni di amministrazione alle spalle. Il cambiamento posso essere io…”. Un riconoscimento – aggiunge Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare, lista in cui è stato eletto Pagliaro – alle qualità della persona ed alla sua competenza indiscussa nel campo amministrativo fatta di esperienza, professionalità e soprattutto rettitudine. La fiducia accordata dal Sindaco Carlo Salvemini siamo sicuri sarà ben ripagata con i risultati ed il rilancio della partecipata, che ha attraversato momenti difficili ed ha bisogno di essere al totale servizio della città salvaguardando i livelli lavorativi. E’ un importante riconoscimento anche a tutto il nostro Movimento di Puglia Popolare, che aveva messo a disposizione per tale scelta i suoi profili migliori, convinti di aver contribuito in modo decisivo al cambiamento che i cittadini attendevano, che era nei metodi di gestione non nel modo di fare le nomine, come qualcuno goffamente si affanna ad affermare”. “Un’opposizione costruttiva – accusa Mazzei – non avrebbe mai dovuto avviare un azione di attacco personale insulsa, sapendo bene che le regole sono normate e si tratta di un incarico fiduciario e non di un concorso pubblico. Nessuna inconferibilità esiste in quanto il Dottor Alfredo Pagliaro non poteva esercitare il ruolo di Consigliere Comunale fino alla verifica dei requisiti che doveva avvenire nel primo Consiglio. Le reazioni scomposte dimostrano che la perdita del potere non è stata ancora digerita”. Sinistra Comune invece attacca: “Colpisce la disinvoltura con cui ha letteralmente rovesciato lunghi anni di battaglie che le opposizioni di centrosinistra hanno condotto per liberare le società partecipate dal Comune dalla occupazione spartitoria del centrodestra cittadino. Le società diventano oggetto – in perfetta continuità con le amministrazioni del passato -di una trattativa di potere e di compensazione tra le diverse correnti e gruppi di pressione. La nuova amministrazione straccia le battaglie per la moralizzazione della vita pubblica e comincia a pagare le cambiali firmate per allargare la coalizione a settori del centrodestra. Si svela così la natura del patto di potere che si è consumato alla vigilia delle elezioni”. Intanto nel pomeriggio di ieri si è tenuta l’assemblea dei soci della Lupiae Servizi spa alla quale ha preso parte il sindaco Carlo Salvemini in rappresentanza del Comune di Lecce, socio unico dell’azienda. L’assemblea ha approvato i bilanci degli esercizi 2017 e 2018, per i quali tutte le perdite risultano coperte. Ad aprile 2019, inoltre, la società partecipata ha registrato un utile operativo di circa 300mila euro: un dato che consente di guardare al futuro con ragionevole fiducia, in attesa in attesa dell’ottenimento dell’omologa da parte del Tribunale della proposta di concordato preventivo in continuità: il passaggio cruciale per garantire il futuro dell’azienda. Un risultato reso possibile dal processo di ristrutturazione aziendale avviato negli ultimi due anni, che ha visto impegnato il socio unico, in collaborazione con il management della società, nella messa a punto di una strategia di uscita da una crisi aziendale che al termine del 2017 – anche a causa dell’aggiornamento normativo intervenuto sulle aziende partecipate – sembrava irreversibilmente destinata al fallimento. Attraverso l’avvio della procedura di Concordato preventivo in continuità aziendale e la riconversione del Contratto collettivo nazionale di riferimento applicato ai dipendenti dell’azienda, passato da Terziario e Servizi al contratto Multiservizi, il percorso di risanamento dei conti e del ripristino dell’efficienza economica dell’azienda è stato avviato.
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