LECCE – “Cara Poli Bortone, è giunta l’ora di ritirarti”. Il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia Pierpaolo Signore attacca frontalmente la senatrice leccese che l’altro giorno aveva invitato tutti i vertici del centrodestra, a cominciare da Saverio Congedo – ritenuto il primo responsabile della disfatta elettorale – alle dimissioni. “Ha detto di volersi assumere le responsabilità di questa debacle elettorale – ha sottolineato Adriana Poli Bortone – Noi abbiamo atteso qualche giorno prima di prendere posizione sperando che prendesse atto della situazione e rassegnasse le dimissioni, ma non l’ha fatto. E allora, mi chiedo: in cosa consiste l’assunzione di responsabilità?”. Il ko elettorale brucia. E’ una ferita ancora aperta, difficile da rimarginare. Ma ora è tempo di analisi (e di accuse). La replica di Signore è senza appello: “I riflettori della politica danno dipendenza e l’astinenza gioca brutti scherzi: é paradossale, infatti, che la senatrice oggi tenti di accreditarsi come riunificatrice del centrodestra, senza farne più parte già da tempo, con la sua lunga e brillante tradizione di spaccature dell’elettorato”.
A fare da eco a Fratelli d’Italia anche Forza Italia: “La colpa è da ripartire tra tutti, nessuno escluso – si legge in una nota inviata via whatsapp e alla quale hanno aderito solo sei candidati al consiglio comunale – Non accettiamo lezioni da chi ha contribuito a questa sconfitta”. Un messaggio che si tinge di giallo. “E’ una questione di metodo – afferma Vitrtrroio Solero – non c’è alcun documento ufficiale. Sono solo riflessioni nate su una chat dei candidati di Forza Italia condivise solo da sei candidati, molti altri non ne sono nemmeno a conoscenza. Io non ho aderito e dato l’ok perché non c’è stato alcun confronto interno tra i candidati né c’è stato un incontro sull’analisi del voto”.
Chi prova ad uscire fuori dal coro e ad indicare la strada per ricomporre i cocci del centrodestra è Ugo Lisi, ex parlamentare ed ex assessore della giunta Poli Bortone, al fianco della senatrice leccese in questa difficile competizione elettorale. “Questa sconfitta – afferma – è una lezione per tutti. Fare politica significa servire non servirsi. Siamo stati dichiarati fuori dal recinto del centrodestra, ma è già un errore dire che il centrodestra abbia un recinto e un’offesa per gli elettori tutti che si riconoscono in questo schieramento politico. E in ogni caso la politica si fa con il sentimento non con il risentimento”. Insomma, le scorie del voto del 26 dicembre sono destinate a durare nel centrodestra leccese.