LECCE- Aprirsi al pubblico per farsi conoscere. È lo scopo di Open! Un evento promosso dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce e dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, per mettere in contatto diretto i professionisti del settore con la gente e promuovere il loro lavoro attraverso l’apertura al pubblico degli studi d’architettura italiani più prestigiosi.
Ad abbracciare l’iniziativa nel capoluogo salentino, sabato 25 maggio, Lucia Bianco, titolare di Interior, con “Percorsi lontani dall’Ovvio”. L’architetto ha messo i panni da Cicerone per far conoscere da vicino la sua attività lavorativa, nella quale si mescolano meravigliosamente ingegno e stile. In tanti si sono dati appuntamento in via Arditi a Lecce per approfittare dell’occasione per sapere nei dettagli gli ultimi progetti, riguardanti sia edifici pubblici che privati, che l’architetto Bianco ha curato insieme a uno staff altamente qualificato, formato esclusivamente da donne, di cui la stessa Bianco va fiera.
Nell’evento, Interior ha voluto coinvolgere anche un’altra importante realtà salentina, “Terra dei Padri”, nota azienda vitivinicola produttrice dei vini, che ha allietato la serata con una esclusiva degustazione di rossi, rosati e bianchi.
Il risultato dell’iniziativa è stato un momento inedito, un mix perfetto dall’atmosfera conviviale, in una location raffinata, nel pieno centro di Lecce, curata nei minimi dettagli, in cui ogni cosa comunica la passione e la serietà con cui Lucia Bianco e le sue collaboratrici operano, raggiungendo risultati rilevanti.
“Abbiamo aderito all’iniziativa – spiega l’architetto – perché volevamo mettere in evidenza le ultime nostre fatiche che riguardano soprattutto interventi privati e alberghieri, settore, quest’ultimo, in cui siamo particolarmente operativi”.
“La mole di lavoro che ci viene commissionata – – aggiunge Lucia Bianco – dimostra molto probabilmente che, nel nostro lavoro, riusciamo a combinare estetica e funzionalità. Io sono una donna, e questo mi rende particolarmente attenta all’aspetto della funzione e far sì che l’estetica non prevalga su di essa. E cerco, nel mio piccolo, di rimanere al passo con gli stimoli e gli impulsi che l’architettura attuale riceve”.