Mercatone Uno: riqualificazione e ammortizzatori sociali per i lavoratori pugliesi
LECCE – Politiche attive del lavoro e ammortizzatori sociali: la vertenza Mercatone Uno, dopo l’incontro tempestivamente convocato lunedì a Roma nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, entra nel vivo anche sul territorio regionale. Oggi a Bari si è riunito il Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi. La riunione della Task Force regionale è stata aperta a tutte le delegazioni sindacali e istituzionali, con l’obiettivo di individuare possibili interventi di sostegno per i 256 lavoratori pugliesi coinvolti nella vertenza Mercatone Uno/Shernon Holding.
“L’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, sollecitato dal presidente della Task Force Leo Caroli, ha immediatamente espresso la volontà di predisporre percorsi di politiche attive del lavoro, tesi alla riqualificazione del personale estromesso in modo da garantire loro un sostegno reddituale ed una prospettiva occupazionale”, spiegano Daniela Campobasso (Filcams Cgil Lecce), Valentina Donno (Fisascat Cisl Lecce) e Antonio Palermo (Uiltucs Uil Lecce).
“Contestualmente si è stabilito che, nelle more di un eventuale e concreto interesse imprenditoriale che possa garantire la ricollocazione dei lavoratori, occorra attivare ammortizzatori sociali per il sostentamento economico delle famiglie interessate.
Lunedì le parti sociali hanno incassato dal ministro Luigi Di Maio l’impegno a verificare la possibilità giuridica di far rientrare i punti vendita nell’amministrazione straordinaria attiva prima dell’acquisizione da parte di Shernon. In questo modo, nella qualità di soggetto sostitutivo dell’azienda, l’amministrazione straordinaria potrà proporre l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività: oggi stesso questa richiesta è stata avanzata al competente Tribunale fallimentare di Milano.
La Task Force regionale, nell’aprire il tavolo di crisi permanente, ha espresso tutta la disponibilità ad assistere i lavoratori nella complessa e delicata gestione della vicenda. Le organizzazioni sindacali tutte hanno ribadito che la garanzia del lavoro deve prevalere rispetto alla pur legittima esigenza di un ammortizzatore che immetta reddito subito esigibile.
I prossimi step saranno dirimenti. Auspichiamo che ciascuno nel proprio ruolo, scevro da qualsivoglia interesse di colore politico, faccia la propria parte nel rispetto delle leggi ma soprattutto del dettato costituzionale che mira a tutelare reddito e lavoro alle persone”.