“La sedicente coalizione progressista, civica, moderata di Salvemini imbarca pezzi di centro-destra e taglia a (la) sinistra.Con una rara manifestazione di arroganza e di supponenza politica si erigono pregiudiziali di tipo personale verso gli esponenti di Lbc.
A me, da ragazzo, hanno insegnato che la politica viene prima dei fatti personali. Nel corso di questi ultimi mesi avevamo lavorato con pazienza e determinazione per ricomporre un’area della sinistra politica e sociale con l’obiettivo di rafforzare e riorientare a sinistra una coalizione amministrativa che pure in questi 18 mesi si era aperta con “generosità” all’apporto di forze e consiglieri eletti col centrodestra.
Dentro una discussione serrata e certo non facile eravamo riusciti a convergere su un comune obiettivo, molto chiaro: porre fine alle divisioni del nostro campo e presentarci con una lista unica nella sfida alla destra. Un obiettivo e un compito molto apprezzato dagli esponenti delle liste civiche progressiste convinti, come noi, della necessità di un allargamento a sinistra della coalizione. Non cosi Salvemini che riassumendo “in sè” l’identità e la rappresentanza della sinistra, pone un veto a Lbc, anteponendo questioni personali alle ragioni della politica e della ricostruzione unitaria. A proposito di rancori, risentimenti, e spirito ritorsivo ! Un veto tanto più grave ove si tenga conto che è stato posto nei confronti di donne e uomini che hanno costruito una preziosa esperienza di mutualismo militante a sostegno e a protezione delle fasce più deboli ed esposte della periferia urbana. Una scelta grave, di rottura e di irresponsabile divisione destinata a indebolire lo schieramento progressista e favorire la destra. Si astengano da subito gli zelanti professori pronti a farci la lezioncina di unità, concordia, armonia. A questo punto della vicenda le responsabilità delle divisioni e della rottura sono lampanti ed inequivoche”.