SCORRANO – All’ospedale di Scorrano si registra una gravissima carenza di personale. La denuncia giunge dalla segretaria Fp Cgil di Lecce e dai suoi rappresentanti sindacali del Presidio Ospedaliero.
“Da tempo – si legge in una nota – il flusso di pazienti verso la struttura ospedaliera risulta in costante aumento, ne è prova il numero sempre crescente di prestazioni in regime di pronto soccorso, con conseguente aumento dell’attività di area chirurgica, di area medica e di sala operatoria.
Al documentato incremento dei dati di attività del Presidio si contrappone un aumento dei carichi di lavoro sconsiderato, creato anche dalla marcata riduzione di personale medico, infermieristico e di supporto in tutti i reparti e servizi. A peggiorare la situazione si aggiunge il fenomeno della extra locazione, determinata dalla scelta aziendale di aumentare i posti letto per la extra locazione di pazienti di pertinenza medica precisamente nei reparti di Ortopedia, Chirurgia e Ostetricia. Una scelta che sta causando un alto livello di stress lavorativo e che mette a dura prova la resistenza fisica e psichica di tutto il personale. Al punto che non sempre si è in grado di garantire un turno completo di personale infermieristico e di Operatori socio-sanitari (Oss). E ciò avviene tanto nei servizi di diagnosi, quanto nei reparti di degenza.
Un lungo cahier des dolèances quello “confezionato” dalla Cgil. Ma andiamo con ordine. Nel reparto di Medicina e Lungodegenza, la carenza di personale medico, infermieristico e operatori sociosanitari è diventata sempre più grave. Il reparto conta ben 52 posti letto distribuiti su 2 piani, un numero di posti letto funzionanti “che va oltre il numero previsto e deliberato dalla giunta regionale con il nuovo piano ospedaliero. Qui il personale collocato a riposo non è stato mai sostituito. In tale contesto malgrado l’abnegazione e la massima collaborazione di tutto il personale, sovente non si riesce a coprire i normali turni di servizio. Si riscontra un ridotto organico di operatori sociosanitari che comporta il demansionamento del personale infermieristico. È necessario assegnare almeno 2 unità infermieristiche ed incrementare la dotazione organica di operatori in modo tale da consentire la loro regolare turnazione h24”.
Discorso a parte va fatto per la grave carenza di Dirigenza medica: “I pazienti quotidianamente raggiungono un numero di 65-70, così distribuiti: 35 sul 4° piano, 17 sul 3° piano, e mediamente si registrano 12-15 pazienti extralocati in altri reparti. Diventa perciò urgente l’assegnazione di almeno 3 dirigenti medici”. La Fp Cgil è fortemente preoccupata e si chiede come sia possibile che le richieste reiterate di personale siano rimaste a tutt’oggi disattese, al punto che nell’ultimo semestre del 2018 non sono state adottate neppure le sostituzioni di personale.
Secondo il sindacato “l’emergenza influenzale coinvolgerà, inevitabilmente, l’Unità operativa complessa di Radiologia che è già da ora in permanente collasso. Nonostante la recente assegnazione di un medico radiologo, attualmente in essa persiste una gravissima carenza di personale medico, tecnico, infermieristico e di operatori sociosanitari”.
“Il blocco operatorio – si legge ancor anella nota – ha ulteriormente implementato la propria attività anche in considerazione della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Casarano e con l’aumento dell’attività chirurgica di Chirurgia Generale e Ortopedia, scaturite anche dalla chiusura dei reparti di Chirurgia Generale Ortopedia di Galatina. Da una verifica sulla dotazione organica, necessitano almeno 4 unità infermieristiche per garantire gli standard previsti dalla normativa vigente e almeno 3 operatori sociosanitari per avere un turnazione adeguata alle esigenze di reparto. Ed è urgente l’adeguamento della dotazione organica del personale medico con l’assegnazione di almeno 2 unità”.
La Cgil si sofferma pure sull’attività del servizio di Dialisi che dovrà essere garantita in sicurezza per i pazienti: per tale ragione “c’è bisogno di ulteriori due infermieri e altrettanti operatori sociosanitari. Tale assegnazione garantirebbe un minimo di servizio al paziente dialitico”.
L’Unità di Chirurgia Generale esprime un Raggruppamento omogeneo di diagnosi (Drg) di notevole complessità, “con un organico scarsissimo. A fronte della numerosa attività di reparto, si registra una grave carenza di personale; necessitano almeno 2 unità mediche per consentire una regolare turnazione in h24. Appare evidente che la dotazione attuale è insufficiente: ciò espone ad alto rischio di stress lavorativo tutto il personale, con grave rischio sull’esito clinico dei pazienti”.
Anche il reparto di Ortopedia e Traumatologia è “fortemente in sofferenza: da una parte incrementa la propria attività interventistica a causa della chiusura del reparto di ortopedia di Galatina, dall’altro al personale è richiesto anche di gestire i pazienti extralocati di pertinenza di Medicina Generale. In aggiunta si è disposta l’apertura di un’ala senza adeguare il personale. Tutto ciò determina l’impossibilità di garantire un minimo standard di assistenza al paziente, per quanto il personale si prodighi e sacrifichi per offrire un’adeguata assistenza”. Ecco perché la Fp Cgil chiede con urgenza l’assegnazione di almeno 2 unità infermieristiche e almeno 3 operatori sociosanitari per consentire una turnazione h24. Discorso a parte merita “il personale medico, che negli ultimi anni ha visto perdere 5 unità mediche tra trasferimenti o pensionamenti: oggi servono almeno 3 unità mediche”.
Anche Cardiologia e Utic (Unità terapia intensiva cardiologica) manifesta “gravissime carenze di personale a fronte dell’alto peso medio Drg espresso. Il sindacato chiede a questo proposito di adeguare la dotazione organica con l’assegnazione di almeno 8 infermieri e 3 operatori sociosanitari, Ma non solo anche l’assegnazione di almeno 2 unità mediche. La Cgil inoltre “evidenzia un fatto gravissimo: in caso di trasferimento dei pazienti degenti il reparto resta depotenziato, con un organico insufficiente alla gestione dei pazienti degenti ed eventuali urgenze”.
Infine il Pronto Soccorso. L’incremento costante del numero di accessi, dovuto anche al declassamento degli ospedali di Galatina e Casarano a presidi di base, “costringe tutto il personale medico-infermieristico e gli operatori sociosanitari ad un esponenziale aumento del carico di lavoro. Spesso la carenza di personale richiede rientri in regime di straordinario nei giorni di riposo. Diventa urgente adeguare la dotazione organica del Pronto Soccorso di Scorrano partendo dal raddoppio del turno del personale Oss, passando all’incremento del personale infermieristico, dirigente medico”.
Secondo la Fp Cgil il presidio ospedaliero di Scorrano, per i casi trattati e le potenzialità che offre, deve essere messo nelle condizioni di diventare un Dipartimento di emergenza/urgenza e accettazione (Dea) di Primo livello e quindi di offrire le prestazioni previste, così come sancito dal Piano di riordino regionale. Ma di questo passo – fanno sapere i rappresentanti sindacali – l’Ospedale di Scorrano, rischia di collassare: “Al fine di garantire il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e la regolare copertura dei turni di servizio, diventa urgente il reclutamento di 20 infermieri e di 30 operatori sociosanitari, oltre al potenziamento del personale medico nei rispettivi reparti”.
“Oramai – conclude la nota della Fp Cgil – nell’ospedale di Scorrano si opera in continua difficoltà. Si è arrivati ad una situazione di asfissia lavorativa, in palese violazione delle norme vigenti”.