“La protesta dei sindaci contro il decreto sicurezza si fa sempre più pressante. Ma il presidente Anci Decaro dovrebbe essere super partes ma non lo è stato. Questo presidente come il Sindaco Salvemini non ci rappresenta più.
A quanto pare il decreto sicurezza causa qualche problema ad esponenti della sinistra pro immigrazione a tutti i costi. Mi sembrano assurde queste tipo di manifestazioni di disubbidienza. Tutti viviamo con delle leggi che non ci vanno a genio, eppure dobbiamo rispettarle.
Chi può essere contrario al fatto che il decreto sicurezza obbliga ad un test di italiano alle persone che vogliono ottenere la cittadinanza italiana? Questa è la rivoluzione copernicana più importante del decreto sicurezza in tema di immigrazione, non quel discorso che Orlando e De Magistris tiran fuori rispetto all’iscrizione dei richiedenti asilo per motivi umanitari.
Tra l’altro la richiesta di asilo per motivi umanitari doveva essere un’eccezione per alcune casistiche particolari, poi invece è stata utilizzata come strumento per poter concedere queste agevolazioni ad un maggior numero di persone. Sono convinto che i sindaci contrari si adegueranno. Ma c’è dietro un problema politico e culturale.
Io penso che ci siano tanti palermitani in difficoltà e non penso che l’urgenza sia quella di iscrivere all’anagrafe persone che non hanno diritto e che possono godere di una corsia preferenziale rispetto a cittadini di Lecce o di qualsiasi altra a città.
Non dimentichiamo che a nessuno viene impedito di ricevere cure mediche o ai bambini di andare a scuola. Viene solo impedito di iscriversi all’anagrafe a chi non ha i requisiti e dunque non può avere le agevolazioni che spettano a chi è iscritto all’anagrafe.
La verità è che il decreto sicurezza dà una grossa mano ai Comuni. Il fatto che questo governo blocchi le partenze e di conseguenza anche i morti in mare ci dà una grossa mano. E non solo. Disincentiva chi vuole fare dell’accoglienza un business.
Un fatto, questo, che causa alcuni problemi a qualche esponente della sinistra Italiana che magari era connivente con onlus e srl che gestivano questo business dell’immigrazione.