E’ stato uno degli ultimi arrivati in casa Lecce, ma sembra già un veterano del gruppo. Lorenzo Venuto è stato preso da Meluso nelle ultime ore di mercato con grande sorpresa di tanti addetti ai lavori e con pazienza si è conquistato un posto tra i titolari della difesa giallorossa. Nelle ultime tre gare ha giocato in tre ruoli differenti (prima centrale contro il Pescara, poi a sinistra a Cosenza e infine a destra contro la Cremonese) e ha sempre risposto alla grande, segnando persino un gol decisivo in terra calabrese.
«Sono felicissimo di essermi sbloccato con la maglia del Lecce da quello che è stato un taboo nella mia pur giovane carriera, un qualcosa che mi bruciava dentro». Esordisce il jolly difensivo in sala stampa. «Posso dire di aver fatto già un gol e mezzo quest’anno (si riferisce al tiro cross che ha scaturito l’autogol per la vittoria sul Crotone n.d.r.) e questo è senza dubbio merito di mister Liverani. Lasciando stare le occasione sulle palle da fermo, quando si gioca un calcio offensivo, che permette a chi è nel mio ruolo di arrivare al gol, il merito è della filosofia di gioco che si attua».
Il ragazzo toscano è felice di essere giunto a Lecce e lo dice a chiare lettere. «Qui tutti mi hanno subito fatto sentire parte del gruppo e questo è importante. Quando si arriva in una squadra che viene da una promozione e dove c’è entusiasmo, il rischio è quello di sembrare una parte estranea ad un meccanismo già oliato. Invece i ragazzi della promozione hanno accolto tutti noi nuovi come se avessimo fatto parte anche di quell’esperienza vincente, come se fossimo una grande famiglia unita. C’è una sana competizione all’interno del gruppo, quindi non ci sono titolari o riserve. Io sono felice di come mi sta impiegando il mister perché è fondamentale la continuità quando si vuol fare il professionista. Per fortuna nella mia pur giovane carriera ho avuto modo di giocare spesso, tranne il primo anno a Pescara dove ebbi un infortunio».
Infine Venuti parla del prossimo impegno giallorosso che fa tornare indietro a quasi sei anni fa quando il Lecce, sconfitto dal Carpi, iniziò a realizzare veramente di essere arrivato all’inferno. «Non guardo mai al passato, ma a quello che è il presente. Adesso stiamo dando gioie ai nostri tifosi, per questo bisogna continuare su questa strada per far divertire la gente. La partita di domenica non è facile perché è un campionato difficile dove la prima può perdere con l’ultima. Dobbiamo andare a Carpi come se fosse la gara più difficile del campionato. Dicembre, poi, è il mese decisivo per tutte le squadre perché finisce il girone di andata e si tirano le somme. Il calcio è fatto alla fine di dati e noi, solo dopo aver visto a che punto della classifica arriveremo a fine mese, potremo capire realmente dove possiamo arrivare».