LECCE – Finisce con un bacio il flash mob della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni alla stazione ferroviaria di Lecce. Un bacio inviato provocatoriamente al gruppetto di ragazzi dei centri sociali che hanno protestato vivacemente questo pomeriggio per l’arrivo dell’ex ministro a Lecce, vomitandole addosso insulti e invettive.
Quello della sicurezza è un tema caro a Fratelli d’Italia. Quale migliore occasione allora per chiedere maggiori controlli per ridare dignità a questo luogo? Le risse, gli schiamazzi e lo scambio di stupefacenti sono quasi all’ordine del giorno nel piazzale davanti alla stazione e nel vicino viale Oronzo Quarta. “Non è un bel biglietto da visita per la capitale del Barocco”, ha esordito Giorgia Meloni. “E’una stazione assolutamente anche inadeguata assolutamente inadeguata alle sue potenzialità sul piano della sicurezza dei cittadini. Noi abbiamo presentato un emendamento al decreto sicurezza per pattugliare alcune zone sensibili, purtroppo è stato bocciato. Ma stiamo conducendo una battaglia anche sulle infrastrutture per il Mezzogiorno, a cui è stato destinato solo il 33 per cento dei fondi”. La numero uno di Fratelli d’Italia torna a chiedere il pattugliamento dell’esercito in alcuni luoghi sensibili per garantire sicurezza ai cittadini. E si scaglia contro chi la contesta: “Sono figli di papà. Sono qui per proteggere chi spaccia e chi delinque”. Il decreto sicurezza è poco incisivo e poco impattante, fa sapere Meloni che tira in ballo il compromesso politico tra Cinquestelle e Lega.
Sul piano politico il percorso di ricostruzione del centrodestra non sarà facile. Ecco perché Giorgia Meloni auspica un “allargamento dello schieramento attraverso la costituzione di alcuni patti federativi”. L’obiettivo resta quello di “riportare il centrodestra al governo”.