Alla vigilia in molti nell’ambiente giallorosso avrebbero firmato per un pareggio, ma il 3 a 3 maturato a Benevento è una grande occasione sprecata per gli uomini di Liverani che conducevano a ventidue minuti dalla fine per 3 a 0. Quando ormai sembrava che l’impresa fosse fatta, il Lecce è crollato atleticamente e Liverani non ha saputo trovare le contromosse giuste agli assalti arrembanti dei sanniti. Eppure il tecnico giallorosso per quasi settanta minuti aveva dimostrato di aver letto benissimo la gara, proponendo dall’inizio un modulo più coperto con due trequartisti, Mancosu e Falco, dietro al solo Pettinari. Il Lecce per tanti minuti ha dimostrato di essere già squadra, pur avendo solo due uomini in campo di quelli che avevano conquistato lo scorso anno la promozione in B, poi però non ha saputo reggere alla forza della corazzata beneventana.
A conti fatti il bicchiere è sicuramente mezzo pieno perché i giallorossi, contro una delle contendenti per la vittoria finale del torneo, hanno dimostrato di poterci stare tra le squadre papabili per i playoff. Tuttavia subire una rimonta dopo un vantaggio così cospicuo fa sicuramente mordere le mani con il tecnico romano che sul 3 a 1 è passato ad un 5-3-1-1 che ha fatto abbassare troppo la squadra, agevolando gli attacchi dei padroni di casa.
Il Lecce nel primo tempo non aveva concesso nulla al Benevento, corto e reattivo soprattutto a centrocampo composto da un trittico (Petriccione, Arrigoni, Scavone) dotato di buona gamba e tanta qualità. Il vantaggio meritato portava la firma di Mancosu con uno splendido sinistro da poco fuori area dopo un assist illuminante di Pettinari.
Nella ripresa, dopo qualche minuto di studio degli avversari protesi in avanti, i giallorossi facevano capire di poter essere letali in contropiede e da una sgroppata centrale di Mancosu la palla arrivava sulla sinistra a Calderoni che crossava dal fondo. Il pallone veniva agganciato abilmente da Falco che tirava rasoterra e, complice una deviazione di un suo difensore, batteva Puggioni. Neppure il tempo di esultare per il doppio vantaggio raggiunto e il portiere sannita doveva raccogliere per la terza volta la palla nella sua rete. Da un calcio d’angolo a proprio favore, Fiamozzi effettuava un cross dalla destra che trovava immobile lo stesso Puggioni e che si insaccava all’incrocio dei pali.
Sembrava il preludio a un successo eclatante, ma sul più bello il Lecce spegneva la luce, Vigorito si opponeva a Nocerino al 23’, ma sull’angolo susseguente era Costa ad anticipare Lucioni per il primo gol dei padroni di casa. A dieci minuti dal termini il neo entrato Ricci risolveva in mischia per il 2 a 3 che diventava pareggio quando Meccariello a 3’ dal termine atterrava in area Asencio. Dal dischetto Coda spiazzava Vigorito e faceva così svanire i sogni di successo dei giallorossi.
Alla fine è un punto che deve far ben sperare per il prosieguo del torneo, ma anche far riflettere Liverani che ha abbassato troppo la sua squadra inserendo Cosenza per Pettinari quando ancora il vantaggio era di due gol. Non certo una mossa azzeccata a posteriori.