Un Lecce stanco e messo male in campo perde 4 a 0 contro il Genoa. Il sonoro punteggio è deciso nel primo tempo quando gli uomini di Liverani offrono il fianco alle offensive rossoblu e dopo 18 minuti la gara è già decisa con i giallorossi sono sotto di tre gol. Mattatore della serata è il polacco Piatek che segna un poker divenendo un autentico incubo per Cosenza e compagni. I gol sono frutto di errori madornali che, se commessi in campionato, darebbero poche chance ai giallorossi di mantenere la categoria. Nel Lecce le uniche sufficienza sono per il portiere Vigorito, che riesce in più di un’occasione a limitare il passivo e per Mancosu, l’unico a provare qualche tiro dalla lunga distanza. Totalmente assenti Pettinari e Torromino in avanti come è stato molto limitato nelle offensive Falco, che non si è fatto quasi mai notare non solo in fase offensiva, ma anche in quella di ripiego.
Questa sconfitta, al di là della differenza di categoria, deve far riflettere moltissimo Liverani e tutto lo staff perché Il Lecce ha dimostrato delle lacune molto importanti in tutti i settori. Manca un difensore centrale veloce, un play che detti i ritmi del gioco ed una prima punta forte. Lo scambio La Mantia-Caturano è in stand-by e dunque bisogna capire se il Lecce riuscirà a tesserare l’attaccante, fortemente voluto da Meluso e proveniente dalla Virtus Entella. Ed oltre a comprare, Meluso deve anche vendere diversi giocatori in esubero. Il direttore sportivo non vive certo i suoi giorni migliori da quando è arrivato nel Salento con tante gatte da pelare oltre alla questione Chiricò.