LECCE – Niente più viaggi in giro per l’Italia per cercare il donatore giusto. L’Unità Operativa di Ematologia dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce da quest’anno può assicurare anche la possibilità di effettuare trapianti da donatori non consanguinei, di fatto completando la propria offerta trapiantologica. L’Unità diretta dal dr. Nicola Di Renzo, infatti, oltre ad essere già accreditata per il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (in cui il paziente è al contempo donatore e ricevente) e per il trapianto allogenico da donatore HLA compatibile familiare, oggi è accreditata anche per il trapianto aploidentico, ossia da donatore parzialmente compatibile, e per quello MUD (Matched Unrelated Donor), basato sulla donazione di un volontario sano iscritto nel registro dei donatori di midollo. Fino ad ora i pazienti che non avevano un donatore familiare compatibile o semicompatibile e che necessitavano di un trapianto allogenico di cellule staminali dovevano recarsi necessariamente in un altro Centro regionale accreditato (S. Giovanni Rotondo, Bari Policlinico, Taranto o Tricase) o fuori regione per iscriversi al registro IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry), che gestisce la ricerca a livello mondiale dei donatori di midollo osseo, ed in quella sede venivano poi sottoposti a trapianto. La novità, sostanziale, la spiega il dr. Di Renzo: «Con l’accreditamento per i trapianti MUD conseguito dall’Unità operativa di Ematologia, la ricerca dei donatori da registro potrà essere avviata direttamente da Lecce e, quindi, il paziente potrà fare qui a Lecce il trapianto da donatore non consanguineo».
Un’opportunità fondamentale per i pazienti e le loro famiglie, ma anche la possibilità per l’Unità operativa di Ematologia di incrementare volumi di attività già importanti. Dalla sua apertura, avvenuta nel 2006, sono stati effettuati 435 trapianti di cellule staminali, di cui 345 autologhi e 90 allogenici, in particolare per curare patologie gravi come leucemie acute mieloidi e linfoblastiche, mieloma multiplo, linfomi e mielodisplasie.