LECCE – Era diventato il terrore dei commercianti e degli esercenti della movida leccese. Protagonista un nigeriano di 19 anni, arrestato dagli agenti delle volanti il 1° aprile scorso dopo il furto di una borsa all’interno di un B&B del centro storico. L’ arresto dello straniero ha consentito di ricostruire una serie di furti avvenuti in sequenza quasi giornaliera, sempre nella zona del centro storico: il 26 marzo si è introdotto all’interno del ristorante “la torre di Merlino”. Il 19enne, ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza, è stato ripreso mentre sottraeva del denaro prima di disattivare le telecamere. Il 3 marzo aveva già danneggiato la saracinesca dell’esercizio commerciale “ABA04” di via dè Perroni ma è stato allontanato dall’arrivo del titolare; l’8 aprile ha tentato di introdursi presso il ristorante “Crianza” in via Principi di Savoia ma è stato ripreso con un cellulare dall’edificio di fronte. Prima di fuggire ha minacciato colui che lo stava riprendendo, con il lancio di un oggetto in ferro.
In tutti i casi, dalla visione delle immagini, si riconosce l’uomo di origine nigeriana.
Sono in corso di accertamento altri due furti avvenuti con analoghe modalità per i quali si è in attesa dell’esito di alcuni accertamenti effettuati dalla locale Polizia Scientifica.
A seguito dei furti consumati nelle scorse settimane il Questore di Lecce ha predisposto un mirato servizio di prevenzione in città.
Nelle prime ore di questa notte in sala operativa è arrivata la segnalazione del titolare di un esercizio commerciale di via Umberto I che aveva notato un uomo nei pressi del proprio negozio aggirarsi con fare sospetto.
Gli agenti delle volanti hanno subito perlustrato la zona fino a transitare in via Quinto Ennio dove hanno riconosciuto, perché già arrestato per furto, il giovane nigeriano.
Considerati i gravi indizi di colpevolezza in merito ai furti sopra elencati, nonché il pericolo di reiterazione del reato ed il pericolo di fuga, atteso che a carico del 19enne nigeriano grava anche un obbligo di dimora nel Comune di Carovigno, provvedimento che ha sempre puntualmente disatteso, si è proceduto ad un fermo di indiziato ed all’accompagnamento in carcere.