di Ennio De Leo*
“E adesso, tutti coloro i quali si erano sciacquata e riempita la bocca di sentenze anticipate, anche con interminabili trasmissioni televisive, tendenti attraverso diagrammi, pannelli esplicativi e presunzioni di colpevolezza. Come non ricordare i titoli a tutta pagina e le locandine gialle con titoloni inneggianti alla colpevolezza, al di là di ogni ragionevole dubbio. Come dimenticare lo sciacallaggio di qualche soggetto che definire politico è un insulto alla classe politica. Come dimenticare gli avvoltoi che volteggiavano in attesa di strappare i resti dei cadaveri di coloro che erano incappati in una vicenda giudiziaria, costruita da qualcuno alla ricerca di notorietà . Come dimenticare chi attraverso l’uso strumentale di queste vicende, ha pensato di costruire le sue fortune politiche poi miseramente naufragate. Come dimenticare le osservazioni della gente comune, che si affrettava a sostenere che certamente qualcosa c’è , se c’è una indagine o un processo. Il tutto sulle spalle di chi ha dovuto subire giornalmente per 10 anni cattiverie e danni di ogni genere, vedendo intaccata la propria famiglia, il proprio lavoro e quello dei figli, con una demolizione giornaliera di una immagine costruita faticosamente con 40 anni di lavoro e con il tentativo di offuscare il contributo dato allo stravolgimento della città di Lecce, che in nove anni di amministrazione Poli Bortone, alla quale mi sento onorato di aver dato un contributo fattivo, è cambiata, diventando la stupenda città che è oggi, che continua a godere della laboriosità e intelligenza di quella amministrazione, con i progetti che continuano ad andare a compimento, grazie alle risorse reperite con quella progettualità . Nessuno ci ridarà i dieci anni di vita spesi per questa assurda vicenda, ma ci rimane la soddisfazione dell’aver visto la propria onestà emergere contro tutto e contro tutti”
*commercialista