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Il Gerontocomio di Nardò risorgerà come un’Araba Fenice

NARDO’ – La strategia è tutelare e valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune e l’ultima sfida dell’amministrazione comunale è il recupero dell’immobile destinato a gerontocomio e mai completato dopo lo stop ai lavori esattamente venti anni fa. L’edificio ha una superficie complessiva di oltre 1800 metri quadri su tre livelli fuori terra e un piano seminterrato, dal 1998 a oggi non è stato interessato dai necessari interventi per ultimarlo.

Attraverso l’avviso pubblico esplorativo pubblicato nei giorni scorsi sull’albo pretorio, con scadenza il 20 marzo (i trenta giorni utili per le proposte inizieranno a decorrere da lunedì, con la pubblicazione dell’estratto dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale), l’amministrazione comunale intende valutare prioritariamente proposte di acquisto dell’immobile che dovranno essere incrementative della base d’asta di 1 milione e 800 mila euro, secondo la stima fatta dall’area tecnica del Comune. Se non dovessero pervenire offerte di acquisto saranno valutate le manifestazioni di interesse finalizzate alla ristrutturazione, completamento e rifunzionalizzazione tramite le procedure previste dal D.lgs. n. 50/2016 (contratti di concessione o partenariato pubblico-privato e altre modalità di affidamento). L’avviso fissa una scala di criteri di preferenza delle proposte che privilegia quelle che prevedono il passaggio di proprietà finale dell’immobile e in misura via via minore l’impatto sociale del progetto, l’impatto socio-economico, i futuri sviluppi sull’indotto, i tempi di realizzazione.

L’avviso pubblico integrale con le modalità di invio delle proposte, termini e altre informazioni sono disponibili al link https://goo.gl/YVSSyQ sul sito web del Comune.

Le possibilità di dare una nuova vita a questa eterna incompiuta della città, peraltro, non finiscono qui, perché nei mesi scorsi il Comune di Nardò ha partecipato a un bando di Inail che mette a disposizione diversi milioni di euro per il recupero di immobili pubblici e il cui esito non è ancora noto.

“Un patrimonio di immobili che da anni è fermo e trascurato – puntualizza il sindaco Pippi Mellone – non è utile agli interessi dell’ente e della città, anzi li danneggia visto che fisiologicamente tende a deteriorarsi e a perdere di valore. Il gerontocomio abbandonato, altro simbolo impressionante di una politica incapace e sprecona, così non serve a nessuno. Se nel caso del palazzo dell’Incoronata il recupero era tecnicamente impossibile, qui la situazione è diversa e pensiamo si tratti di un immobile che, previa ristrutturazione, può avere molteplici destinazioni e ipotesi di utilizzo. Senza dimenticare il valore strategico che ha in virtù della posizione in un’area della città particolarmente interessante. Anche in questo caso le risorse eventualmente ricavate dalla vendita saranno destinate a opere pubbliche essenziali, cioè strade, acqua e fogna, che molti neretini aspettano da decenni”.

“Il Comune non è un’azienda – aggiunge l’assessore al Patrimonio Gianpiero Lupo – e quindi deve guardare anche ai possibili risvolti sociali delle proprie scelte. Con la demolizione del palazzo dell’Incoronata, ad esempio, è riuscito a recuperare un’area molto vasta sulla quale sorgerà un parco, un valore prezioso e non un colosso di cemento abbandonato, brutto e pericoloso. Nel caso del gerontocomio pensiamo di poter vendere un immobile ancora utilizzabile e ricavare risorse importantissime per opere e servizi strategici per la città. Ma qualora non riuscissimo a venderlo, c’è un ventaglio di ipotesi di collaborazione tra pubblico e privato che ci consentirà comunque di recuperare l’immobile. L’obiettivo di fondo, in ogni caso, è tutelare e valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune”.