Coldiretti: “Risarcimenti xylella, i Comuni facciano presto”
LECCE – Emergenza xylella: Coldiretti Lecce scrive ad 83 sindaci del Salento perché velocizzino l’istruttoria delle domande per il ristoro della calamità causata dal patogeno. “Nei giorni scorsi – scrivono ai primi cittadini il direttore della Coldiretti provinciale, Giuseppe Brillante e il presidente Pantaleo Piccinno – il dipartimento Agricoltura della Regione Puglia ha indirizzato ai Comuni una nota circa gli adempimenti da espletare per il completamento dell’istruttoria delle domande di concessione delle provvidenze a seguito della calamità da Xylella Fastidiosa. Le attività sollecitate sono definite dalla Legge Regionale 24/90, modificata dalla Legge regionale 66/17 e si riferiscono a procedimenti di immediata attivazione e definizione”.
La Regione fissa il termine massimo di 60 giorni entro cui i Comuni dovranno emanare il provvedimento conclusivo delle istruttorie e procedere al pagamento delle provvidenze contributive alle circa 900 imprese agricole rispetto alle 1500 inizialmente richiedenti.
I dirigenti di Coldiretti Lecce invitano dunque le amministrazioni locali “a rispondere con celerità alle richieste del Dipartimento regionale per dare finalmente una prima risposta concreta al grave disastro che ancora oggi sta interessando il sistema agricolo salentino”.
Provvidenze, circa 11milioni di euro, ricorda Coldiretti Lecce, ottenute dopo una pressante azione sindacale, stanziate dal ministero delle Politiche agricole ad agosto 2015 e per le quali è indispensabile concludere immediatamente l’iter amministrativo. “Si rischia altrimenti – sottolineano Piccinno e Brillante – di dover assistere alla beffa della restituzione se, entro i tre anni dal decreto ministeriale di riconoscimento, non venissero definitivamente consegnate ai coltivatori che hanno subito un danno superiore al 30 per cento della produzione lorda vendibile”.
Un iter che, a causa delle difficoltà organizzative e di personale degli enti locali, “è stato molto accidentato, irto di difficoltà e di colpevoli inadempienze. Non vorremo quindi, a conclusione di tutte le procedure, dover assistere ad ulteriori rallentamenti o rimpalli di competenze”.