LECCE – Già da tempo gli agenti delle volanti avevano notato un certo via vai vicino all’abitazione di Antonio Rizzato, leccese del ’68 e sottoposto al regime degli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti.
Insospettiti, nel corso degli ultimi controlli avevano monitorato i suoi movimenti fino a quando, nel pomeriggio di ieri, si sono appostati nei pressi della sua abitazione documentando con delle videoriprese l’attività di spaccio. Un continuo andirivieni di clienti che, dopo aver bussato alla porta, sulla soglia di casa, ricevevano la sostanza, a scelta tra marijuana, cocaina ed eroina e, dopo aver pagato il dovuto, si allontanavano.
Un vero e proprio “supermercato della droga”, alla portata di tutti e dal meccanismo semplice: dalle riprese infatti si nota come i consumatori una volta suonato alla porta della sua abitazione, venivano interrogati dalla moglie del Rizzato, che poi lasciava a quest’ultimo il compito di consegnare la droga, e riscuotere il denaro.
Gli operatori hanno dunque deciso di intervenire allo stesso modo e, avvicinatisi all’abitazione, sono entrati cogliendo i due coniugi di sorpresa: immediatamente perquisito, Rizzato è stato trovato in possesso di un involucro contenente numerose dosi di eroina nella biancheria, mentre all’interno di una tasca del pantalone sono stati trovati 450 euro in diverso taglio.
La perquisizione estesa alla casa, ha permesso di rinvenire all’interno di una scarpa da uomo, un malloppo di denaro corrispondente a 6.200 euro.
Rinvenuta in un tombino della marijuana mentre nel contatore dell’acqua, sono stati rinvenuti quattro involucri avvolti in nastro adesivo marrone del tipo usato per gli imballaggi, un bilancino di precisione di colore grigio e del materiale in plastica utilizzato per il confezionamento.
I nascondigli erano accuratamente tenuti sotto sorveglianza da una telecamera nascosta in un vaso di fiori.
Mentre gli agenti erano impegnati nella perquisizione domiciliare presso l’abitazione, alcuni soggetti tossicodipendenti continuavano a suonare alla porta di casa, fino a quando un poliziotto impegnato nella perquisizione ha aperto la porta ad un giovane a bordo di uno scooter che ha tentato di pagare prima di rendersi conto di avere di fronte un poliziotto che lo ha prontamente bloccato.
Al termine della perquisizione, Antonio Rizzato è stato condotto presso la casa circondariale di Lecce.