BARI – La signorina Silvani, ma non solo. “Nuda e cruda”, one woman show di Anna Mazzamauro in scena al teatro Palazzo di Bari sabato 17 frebbraio alle 21, condensa in ottanta minuti l’intera carriera dell’attrice, iniziata alla fine degli anni ’60 in un piccolo teatro al centro di Roma. Sagace e liberatorio, insolente e mite, audace e timido, ridanciano e impegnato, “Nuda e cruda”, ormai un cavallo di battaglia per Anna Mazzamauro, dà al pubblico un saggio delle doti da entertainer e della ampia gamma espressiva dell’interprete dai capelli rossi.
In scena, tutto il talento di Anna di far ridere, pensare, emozionare in un continuo mutare di registro lucido e sorprendente. La verve comica con cui si prende in giro per la proverbiale “avvenenza” della signorina Silvani e racconta l’incontro con la truccatrice e il regista Luciano Salce al provino per la parte che le avrebbe cambiato la vita, l’intensità drammatica di dure storie di violenza sulle donne (Sora Matì, ispirato al caso di Melania Rea), di solitudine e morte. Poi, le storiacce romanesche piene di doppi sensi e battute esilaranti in costante simbiosi con il pubblico intervallate da canzoni, brani originali composti appositamente da Amedeo Minghi, come Nuda e cruda blues, oltre a Le scarpe nuove di Gipo Farassino e a Parlami d’amore Mariù, cantate dalla stessa Mazzamauro, accompagnata da Sasà Calabrese (piano e chitarra) e Andrea De Martino al violino. Infine, il tenero ricordo di Anna Magnani – un riferimento per Anna (le aveva reso omaggio negli anni ‘80 con la pièce “Raccontare Nannarella”) – che prende forma attraverso una disperata, immaginaria telefonata notturna d’amore e gelosia fatta all’amato Roberto Rossellini, ormai tra le braccia di Ingrid Bergman, nel vano tentativo di recuperare un rapporto ormai finito.