Tre mesi, quasi cento giorni. Il bilancio del centrodestra leccese non è affatto positivo. La coalizione fa fatica a fare squadra, a proporsi come modello credibile di alternativa al governo di centrosinistra targato Salvemini. A suonare la sveglia al centrodestra è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Giordano. “Certo, siamo solo all’inizio ma con amarezza devo constatare che i segnali che abbiamo dato alla città non sono affatto rassicuranti. Non solo perché non abbiamo dedicato il tempo necessario all’approfondimento delle ragioni che ci hanno portato ad una sconfitta elettorale ma anche perché non ci stiamo ponendo, almeno come coalizione, neppure il problema su come ricostruire a Lecce un centrodestra capace di offrire da subito una proposta politica attrattiva ed alternativa ad un centrosinistra poco rilevante nei numeri e propagandistico nei contenuti”.
Quindi l’affondo: “Abbiamo preferito imboccare la strada delle polemiche sui media e nei salotti televisivi piuttosto che affrontare de visu i nodi che sono venuti al pettine. Ma ora è giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo e guardarsi negli occhi, scevri da qualsivoglia condizionamento, per provare ad individuare un percorso comune capace di dare risposte concrete ai cittadini”,
Giordano invoca “una decisa inversione di rotta si impone sin da subito anche per offrire all’elettorato una proposta chiara e condivisa per ridare dignità all’azione politica del centrodestra leccese. Ogni aspirazione personale deve oggi necessariamente inserirsi all’interno di un cammino unitario nel quale il consenso popolare deve rappresentare il traguardo finale”.
Intanto proprio oggi l’ex sindaco Paolo Perrone ha chiamato a raccolta gli esponenti di centrodestra. Ma all’appuntamento si sono presentati solo cinque consiglieri, meno della metà degli eletti a Palazzo Carafa.