Qualche segnale c’era già stato, direttamente in aula consiliare, e sempre sullo stesso tema: i tagli. Troppi “commissari” a Palazzo Carafa, sentenziò Lorenzo Ria. E ora l’ex numero uno di Palazzo dei Celestini, eletto al Consiglio comunale di Lecce nelle file del Pd, riparte all’attacco: stop al gettone di presenza per la partecipazione sia alla Conferenza dei Capigruppo e alla Conferenza dei Presidenti di Commissione, che alle riunioni della Presidenza del Consiglio. Apriti cielo! La replica non si è fatta attendere. E giunge dal
vicepresidente del consiglio comunale di Lecce, Marco Nuzzaci: “Oggi Ria pretende di rivestire in consiglio il ruolo di “professore” pronto a bacchettare sulle mani chi si comporta male. Fermo restando che le commissioni sono disciplinate da una legge nazionale – ma questo Ria forse non lo sa – ci chiediamo per quale ragione il consigliere Pd si sia sempre negato rispetto alla richiesta di collaborazione avanzata a lui dalla Commissione Statuto proprio sul funzionamento delle commissioni, per poi elaborare in solitudine una ‘più clamorosa che funzionale’ uscita mediatica”. Ma non basta. Nuzzaci invita Ria ad informarsi meglio sulle attività della Commissione statuto che sta “valutando una proposta avanzata da Antonio Torricelli sul medesimo funzionamento; della corresponsione del gettone a fronte dell’80% delle presenze, poi, si era già discusso in sede di prima Commissione Statuto. Anche qui Lorenzo Ria è in ritardo”. Un atto d’accusa in piena regola che si chiude con polemico e provocatorio interrogativo:
“Perché Ria non rinuncia al vitalizio maturato da parlamentare per dare un segnale e soprattutto il buon esempio? Diventerebbero certamente più credibili e acquisterebbero una luce diversa le sue iniziative di tagli e di razionalizzazione delle spese“.