Non desistono gli agenti della Polizia Penitenziaria aderenti all’Osap (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che tornano a far sentire la loro voce in occasione dell’apertura, a Lecce, del nuovo polo di osservazione psichiatrica presso la struttura un tempo destinata ai semiliberi.
La protesta pacifica continua anche in questi giorni in occasione dell’apertura, come previsto, di una nuova sezione detentiva destinata all’osservazione di soggetti bisognosi di attenzioni particolari. La Puglia – dichiara il Segretario Generale Aggiunto Osapp, Pasquale Montesano – risulta essere la regione più sovraffollata d’Italia per quanto attiene la popolazione detenuta, con un eccedenza del 38,6% equivalente a 1100 detenuti in più sui 2347 posti disponibili”.
“Sempre rispetto alla regione Puglia – sottolinea ancora Montesano – risulterebbe sussistere nell’organico della Polizia Penitenziaria una carenza di almeno 300 unità pari al 10,12% in meno, con punte di diamante riferibili agli istituti di Taranto (-16,4%) e di Lecce (-11,4%)”.
“È assai significativo – insiste il Segretario generale aggiunto Osapp – come vadano a braccetto negli istituti penitenziari della regione Puglia i dati della carenza di organico nel personale di Polizia Penitenziaria afferenti agli istituti di Taranto, Lecce ed anche Foggia con quelli del sovraffollamento della popolazione detenuta (Lecce +47,11%, Taranto +49,3%, Foggia +42,9%) che, sinergicamente, agiscono in termini di maggiori aggressioni e rischi per il personale del corpo. Altrettanto significativa l’impotenza degli organi politici di governo e dell’Amministrazione centrale e periferica, interessati pressoché esclusivamente al benessere della popolazione detenuta, a porre in essere qualsiasi correttivo inteso a migliorare condizioni al limite di ogni umana sopportazione e che si verificano negli istituti pugliesi”.
Insomma, secondo il sindacato l’apertura del Polo Psichiatrico a Lecce, struttura che per la sua funzionalità necessiterebbe di un impiego di almeno 40 unità di polizia penitenziaria in più e che, facile presumerlo, saranno attinte dalla Casa Circondariale o dalle varie articolazioni della regione rappresenta una ulteriore dimostrazione del disastro penitenziario.