Il premio Oscar Helen Mirren, magistrale interprete del film “The Queen”, al capezzale della millenaria “Regina” del Salento per chiedere ai colleghi di Hollywood di accendere i riflettori internazionali sulla terribile fitopatia in atto nel Salento. Sabato 5 agosto, alle 10.45, l’attrice inglese, che si è spesso autodefinita una “contadina salentina” per il suo amore per il Tacco d’Italia (coltiva melograni nella cinquecentesca masseria Matine di Tiggiano assieme al marito, il regista americano Taylor Hackford), sarà a Strudà (Vernole, in provincia di Lecce) in località Masseria Visciglito, dove accompagnata dai dirigenti di Coldiretti Lecce, visionerà la buona riuscita degli innesti di varietà resistenti effettuati a giugno su uno degli ulivi monumentali più antichi del mondo, la “Regina”, dedicato all’ex First Lady Michelle Obama, e purtroppo duramente attaccato dal batterio Xylella fastidiosa che ha disseccato la straordinaria chioma e lo sta condannando a morte.
E proprio dinanzi alla “Regina” vegetale, la stella di Hollywood lancerà un appello alla comunità internazionale affinché si faccia di tutto per salvare gli ulivi monumentali della Puglia meridionale, patrimonio non solo italiano ma dell’intero Mediterraneo e del mondo.
Coldiretti chiederà in particolare che il premio Oscar si faccia promotore di una sorta di “adozione a distanza”, da parte dei colleghi di Hollywood, di altri quattro straordinari ulivi dell’uliveto di Vernole, ciascuno di oltre 2000 anni di età, tutti duramente colpiti dal batterio: il Re, la Cascata, il Faraone e il Leone.Ulivi dalla storia straordinaria, conosciuti anche da Ottaviano che dopo la morte di Cesare sbarcò nel porto dell’antica Roca e fu ospitato proprio nei pressi dell’oliveto prima di risalire la penisola per essere proclamato imperatore.
Alla conferenza stampa in campo parteciperanno, oltre ad Helen Mirren, il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno, il direttore Giuseppe Brillante, i sindaci di Vernole, Luca De Carlo, di Tiggiano, Ippazio Morciano e di Lecce, Carlo Salvemini oltre agli olivicoltori del Salento.