Si sono svolte questa mattina a Zollino le prove aperte ai giornalisti della ventesima edizione de “La Notte della Taranta“.
Prove all’insegna della conoscenza reciproca fra i musicisti impegnati, dove ogni fraseggio, ogni nota, è studiata alla perfezione.
Anche il Maestro Concertatore Raphael Gualazzi ha fin da subito dimostrato un grande affiatamento con i colleghi, e la sua “impronta musicale” è stata evidente già dai primi secondi.
I ritmi travolgenti della tradizione salentina più pura si fondono alle sonorità spiccatamente jazz, nelle quali la tromba gioca un ruolo fondamentale.
Le mani del Maestro scivolano sulla tastiera del pianoforte, tengono il tempo, saltellano come punte anch’esse dalla proverbiale “taranta”.
Ma è sulla più tranquilla “Nazzu Nazzu“, sulla nenia a metà fra una ninna nanna e un canto contadino, che riscopriamo la matrice profondamente “popolare” di questi brani; blues, appunto, come afferma Gualazzi, che leggendo alcuni testi dei brani salentini, ne ha trovato uno che condivideva lo stesso messaggio di fondo di un celebre brano blues: quando ci si sposa, bisogna farlo per la dote.
Jazz, Blues, ma anche tanto altro folk: a cominciare dai ritmi africani, che il Maestro ha affermato essere una grande influenza sulla sua visione della musica, e che ritrova nel repertorio salentino.
Gualazzi non è sembrato affatto turbato da un palcoscenico così differente da quelli abituali, anzi ha affermato di apprezzare particolarmente l’energia e la sinergia che si è creata all’interno del gruppo dei musicisti, ed il continuo scambio di conoscenze.
Entrare nel “modo di pensare della pizzica” non è semplice anche per artisti affermati come Gualazzi, che ha candidamente ammesso di aver trovato alcune difficoltà nel comprendere la struttura di un canto salentino, che varia, cambia tempi e strofe, si trasforma di voce in voce come nella più classica delle tradizioni orali.
Parlando della diffusione della musica salentina, il Maestro ha aggiunto che la pizzica non dovrebbe essere un genere relegato solo ai concerti, ma dovrebbe poter trovare la sua dimensione radiofonica, magari con un’emittente dedicata.
Nonostante le difficoltà riscontrate con il dialetto, Gualazzi cercherà di cantare alcuni brani, ma al momento dà la precedenza a quelli che verranno cantati dagli ospiti, su cui ha mantenuto particolare riserbo dando però una notizia in esclusiva: è stata infatti confermata la partecipazione di Gerry Leonard, storico chitarrista di David Bowie.
Tradizione, innovazione ma soprattutto tanta passione: un mix affascinante di sonorità che daranno vita anche quest’anno ad una Notte della Taranta diversa, ma sempre fedele a se stessa.