Il Komandante sbarca a Modena per un concerto pazzesco al quale si sono dati appuntamento circa 220mila fans. Vasco Rossi è raggiante. E’ la sua festa. La festa per i 40 anni della sua musica: “Oggi Modena è la capitale mondiale del rock. Questo è un concerto contro la paura e io sono qui per portare un po’ di gioia. Sono molto eccitato”.
Non è Woodstock, sia chiaro; altri tempi, altre attese, altre speranze, altre emozioni. Ma questo è uno show da record del mondo. Nessun concerto a pagamento, di una singola star, aveva che parlano da soli.mai raggiunto questi numeri. Numeri che parlano da soli, Ci sono volute 320 tonnellate di tubi di ferro per costruire il mega palco piazzato a Modena Park, oltre 1.500 metri quadri di schermi in movimento: uno centrale di 18 metri per 15 più altri quattro (due per parte) di 15 metri per 9: si muovono su binari separatamente o tutti insieme a formare un unico quadro in cui verranno proiettate 40 videostorie.
Ecco perché nessuno è voluto mancare a questa kermesse per tributare un lunghissimo applauso al rocker di Zocca. Almeno per dire “Io c’ero”. E nella città emiliana c’erano diverse centinaia di salentini pronti a cantare con il Vasco, ognuno pronto a scattare foto e realizzare video. Alcuni di questi li abbiamo pubblicati sul nostro sito.
Certo ora Vasco non è più quello di “Dice mia madre devi andare dal dottore a farti guardare, a farti visitare, hai una faccia che fa schifo, guarda come sei ridotto, mi sa tanto che finisci male” e “Voglio una vita che non è mai tardi di quelle che non dormi mai, voglio una vita la voglio piena di guai”. E ancora: “Siamo solo noi quelli che non abbiamo più rispetto per niente neanche per la mente. Siamo solo noi quelli che muoiono presto, quelli che però è lo stesso”. O anche “I bambini dell’asilo stanno facendo casino.. ci vuole qualcosa per tenerli impegnati, ci vuole un goccino, ci vuole uno spino”. Ora si accontenta di una vita normale: “Io e te a crescere bambini avere dei vicini, seduti sul divano a parlar del più e del meno”. Anche i rocker invecchiano. Ad maiora Vasco!