Mercoledì 12 aprile il palco di Astràgali Teatro a Lecce ospita il concerto del cantautore salentino Massimo Donno affiancato, per l’occasione, dal contrabbasista Stefano Rielli e dal clarinettista Gabriele Mirabassi, uno dei migliori strumentisti jazz in Italia e non solo che nel corso della sua lunga carriera ha collaborato, tra gli altri, con Richard Galliano, John Cage, Gianmaria Testa, Mina, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, David Riondino, Marco Paolini e molti altri.
Dopo l’incontro al Festival Andrea Parodi di Cagliari e un inedito remake del brano “My favorite things” dal titolo “Io senza te”, il musicista umbro ha accettato l’invito a partecipare alla realizzazione del nuovo disco del cantautore. Dopo “Amore e Marchette” (Ululati/Lupo Editore 2013) e “Partenze” (Visage Music 2015), prodotto dall’organettista Riccardo Tesi, in primavera uscirà, infatti, “Viva il Re!” con la partecipazione de La Banda de Lu Mbroia diretta da Emanuele Coluccia. Il cd conterrà brani tratti dai due album di Donno, alcuni inediti e ospiterà oltre all’Orchestra di venti elementi e Mirabassi anche la cantante Lucilla Galeazzi e Riccardo Tesi. Come per il precedente, anche per “Viva il re!” Donno ha lanciato una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso. «”Partenze” ha avuto la firma di decine di persone che hanno creduto nel progetto. Il disco è stato recensito molto bene sia in Italia che all’estero, è stato considerato dai giurati del Premio Tenco uno dei 50 migliori album del 2015 ed è stato distribuito in Germania, Austria, Belgio, Olanda», sottolinea Donno. «In questi anni è cresciuto il radicamento al mio territorio, il Salento, e per questo nuovo disco ho deciso di caricare i miei brani dei colori di questa terra, con un linguaggio che possa ridare quell’espressione festosa ed intensa tipica del Sud Italia. Una delle maggiori ricchezze musicali di questo spaccato di Sud è la Banda. La stessa banda che si esibisce nelle feste di paese, la stessa banda che accompagna il santo in processione, la stessa banda che fa sorridere, emozionare e che ci riporta ad una dimensione temporale tra il passato ed il futuro. Circa venti musicisti, tra fiati e percussioni, pronti solo a dare ritmo e fiato alle canzoni. La scommessa è proprio questa: rileggere quello che ho scritto con nuovi occhi, con nuovi linguaggi».