È quanto si augurano i nuovi 400 compratori inglesi, che quest’anno partecipano per la prima volta a Vinitaly durante l’avvio ufficiale del processo di uscita di Londra dall’Unione Europea.
Nello specifico, di Brexit si parla a Vinitaly nel corso della tradizionale tavola rotonda su Vino e Gdo, con focus proprio sulle prospettive per il vino italiano nel canale della Grande Distribuzione in Gran Bretagna dopo l’uscita dall’Ue..
Le preoccupazioni sono molte, per un prodotto che vale nel Regno Unito il 55% di un settore da quasi 20mld complessivi di euro.
Sotto la lente anche i possibili effetti negativi che la Brexit avrà su prodotti quali vino e formaggio, più esposti ai rischi rispetto ad altre forniture come le auto, le medicine e i prodotti finanziari, e quindi più oggetto di provocazioni politiche.
La necessità che si avverte è quella di istituire trattati bilaterali a lungo termine con il Governo britannico che permettano di condividere le stesse condizioni commerciali e gli stessi oneri doganali dell’Unione Europea, oltre a negoziare un trattato di libero scambio.
Una sfida essenziale per la vendita dei vini europei.